martedì 22 luglio 2014

Piangono i commercianti della FONTANA DI TREVI in restauro: persa la metà dergli incassi


ROMA - "Il restauro della Fontana di Trevi ci sta costando il 30-40% degli incassi. Ormai i turisti non li portano più a vederla, così coperta com'è. E' un disastro, lavoriamo di meno e rischiamo di licenziare o di chiudere". Lo denuncia il presidente dell'associazione commercianti della zona di Fontana di Trevi- Quelli della domenica, Gianni Riposati, titolare di uno storico forno-market di fronte al monumento.
"Prima chiudevamo a mezzanotte, a volte, e dovevamo mandare via la gente - dice -, ora chiudiamo alle 9 o alle 10, è un disastro. Per non licenziare lavoriamo tutti senza fare straordinari. Ma è così per tutti i commercianti in zona". La Fontana di Trevi da fine giugno è semicoperta dalle impalcature per un restauro finanziato dalla casa di moda Fendi. Una passerella trasparente permette ai turisti di avvicinarsi al monumento simbolo della Dolce Vita. "Ma i lavori vanno a rilento, 18 mesi sono troppi - dice Riposati -, dovrebbero accelerare, lavorare anche di notte. E secondo me non erano neanche necessari". Il presidente dei commercianti della piazza annuncia che "a fine stagione calcoleremo con precisione le perdite e chiederemo lo stato di calamità commerciale, come per i terremoti e le alluvioni. Vogliamo sgravi fiscali, una riduzione della tassa di occupazione suolo pubblico, il permesso Ztl gratuito".

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