domenica 30 aprile 2017

PRIMARIE PD, larga vittoria di Renzi (73%) e 2 milioni di votanti

ROMA, 30 aprile - Larga vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Pd, secondo fonti renziane ha raggiunto il 73%. Con un'affluenza il cui dato finale sfata completamente i timori della vigilia: tra 1,9 e 2 milioni di votanti. "Il congresso segna l'inizio di una pagina nuova, non è al rivincita o il secondo tempo della solita partita", ha detto Renzi parlando alla sede del Pd. "Ha vinto tutto il Pd ma soprattutto quello che non si è vergognato delle cose fatte in questi anni, della legge sul dopo di noi, delle unioni civili, della legge sul lavoro, perché se ci sono 700mila posti di lavoro in più non possiamo far finta di vergognarcene, il Jobs act è una delle cose più straordinariamente di sinistra fatte", 
"Oggi - ha detto l'ex premier - abbiamo fatto qualcosa di straordinario, la democrazia è la possibilità di scegliere, grazie ai volontari, chi vi ha preso in giro non vi conosce. Il primo grazia ad Andrea Orlando e Michele Emiliano". "Grazie alla straordinaria passione con cui Emiliano ha posto alcuni temi a iniziare dal Sud, assolutamente prioritario per il Paese. E alla forza con cui Orlando ha insistito sulla necessità di unire il partito e il Paese. Abbiamo bisogno di imparare dalle altre mozioni e lo faremo".
 "Grazie a tutte le amiche e gli amici che lavorano nel governo del Paese a iniziare da Gentiloni, a cui tutto il sentimento della nostra vicinanza e amicizia. Ci attendiamo molto da tutti voi che lavorate nel governo e lavoreremo al vostro fianco con molta convinzione". 
"Non è un partito personale - ha detto - quando 2 mln di persone vanno a votare, come si fa a dire che è il partito di uno solo con un leader forte. Può essere che il leader è forte, lo vedremo ma sicuramente ha una comunità fortissima". "Nelle primarie del Pd c'è sangue vivo, storie in carne e ossa che lo rendono una comunità meravigliosa. E' il rapporto con il popolo che segna la diversità del Pd rispetto a tutti gli altri. Tutti parlano di populismi, ma l'alternativa non è nel salotto, nei tweet, ma nel popolo: non avere paura della democrazia, dei voti, di fare le primarie. Non c'è alternativa alle persone".
"A Bruxelles chiediamo un cambiamento vero, non ne possiamo più di un' Ue che non incrocia i desideri più belli di chi vuole l'ideale europeo. Non siamo contro l'Ue, ne vogliamo una diversa, l'alternativa a populismo è il popolo".

PRIMARIE PD, affluenza sul milione e 900mila, a RENZI "tra il 65 e il 70 per cento"


ROMA, 30 aprile - "L'affluenza sarebbe su 1,8-1,9 milioni di persone e "dai dati che abbiamo Renzi dovrebbe stare tra il 65 ed il 70 per cento". Così il portavoce della mozione Renzi Matteo Richetti parlando di "partecipazione importante".
Caos e accuse di brogli al sud. Accuse reciproche di brogli, seggi chiusi per irregolarità, con l'annullamento di tutti i voti espressi, e intervento delle forze dell'ordine. E' caos, al sud, alle primarie del Pd. Mentre a Napoli, a "vigilare" sulla regolarità del voto il Pd nazionale ha inviato il deputato Ernesto Carbone, dalla Sicilia alla Puglia, passando per la Calabria, i rappresentanti delle mozioni dei tre candidati non si sono risparmiati accuse di irregolarità, violazioni delle norme e brogli. Accuse che alla fine hanno portato la Commissione nazionale per il congresso a chiudere tre seggi - a Cariati (Cosenza), Nardò (Lecce) e Gela (Caltanissetta) - e ad annullare i voti già espressi.

PRIMARIE PD, alle 17 1 milione mezzo al voto


Primarie del Pd. Alle 17 l'affluenza è risultata essere di 1.493.751 cittadini. Nel 2013 i partecipanti furono quasi 3 milioni. "Le primarie restituiscono potere ai cittadini", è l'appello di Matteo Renzi, mentre Andrea Orlando sottolinea che "si decide anche tra centrosinistra o un'alleanza con Berlusconi". Per Michele Emiliano "non è detto che Renzi vinca".

PRIMARIE PD, chiuso dalla polizia il seggio di NARDO', destra al voto per Emiliano


NARDO' (Lecce), 30 aprile - Per volontà della commissione nazionale per il Congresso del Pd sono state sospese ufficialmente le operazioni di voto preso il seggio di Nardò dove erano state rilevate irregolarità per la presenza massiccia di esponenti di partiti di destra. Lo si apprende da fonti di polizia. Le urne vengono in questi minuti sigillate e saranno portate nella la direzione provinciale del Pd di Lecce, mentre sono in atto le operazioni di verbalizzazioni di quanto accaduto. Il seggio è stato chiuso dalle forze dell'ordine, dopo una denuncia degli esponenti del Pd locale delle mozioni Renzi e Orlando secondo le quali "il sindaco della città" in provincia di Lecce avrebbe "portato a votare 1500 elettori, prevalentemente di destra". Nardò era già stata al centro di polemiche nella campagna elettorale per il congresso Dem perché il sindaco Pippi Mellone, di destra, aveva espresso il suo sostegno a Michele Emiliano.

TRAGEDIA sul GRAN SASSO, nei pressi del monte BRANCASTELLO: 2 alpinisti morti


TERAMO, 30 aprile - Tragedia sul versante teramano del Gran Sasso, nei pressi del monte Brancastello, dove due alpinisti sono morti intorno alle 9 di domenica. Altri tre escursionisti, che sono riusciti a lanciare l'allarme, sono stati tratti in salvo. I cinque stavano risalendo Canale San Pietro e al momento dell'incidente non erano in cordata, legati tra loro. Sul posto era presente un altro gruppo di alpinisti che ha assistito alla scena.
Chi erano le vittime - Sono due alpinisti teramani, Francesco Carta, che avrebbe compiuto tra qualche giorno 45 anni, residente a Cermignano e trasferitosi a Bisenti per via del terremoto, ed Enrico Faiani, artigiano 60enne stimato e conosciuto, di Castelli, le vittime della tragedia. I due facevano parte di un gruppo di cinque amici che di buonora hanno "attaccato" la parete. Ognuno per suo conto, con picconi, ramponi e corde, senza essere legati l'uno all'altro. La tragedia si è verificata quando il sole era caldo e alto ma la parete ancora ghiacciata.
All'improvviso, una delle due vittime ha perso la presa alla roccia ed è scivolato travolgendo il compagno che era immediatamente sotto di lui. Entrambi sono volati radenti alla roccia. Il primo è finito su una terrazza a circa 3-400 più in basso, l'altro più giù di altri 100 metri. Salvi gli altri tre.

LA FOTO Profumo di PROVENZA


Mezzo milione di italiani solidali nelle zone terremotate per l'1 maggio


ROMA, 30 aprile - Quasi mezzo milione di italiani ha deciso di trascorrere nelle aree terremotate almeno parte delle vacanze del ponte del 1 maggio. E' quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia che le presenze maggiori si rilevano tra le persone di età compresa tra 35 e 44 anni. "Un segnale importante che - sottolinea la Coldiretti - si è manifestato anche con dimostrazioni concrete di solidarietà da parte di clienti storici e non".
"La situazione resta difficile perché nei paesi svuotati dalla paura e dall'esodo forzato non c'è neanche più mercato per i prodotti salvati dalle macerie e gli agricoltori e gli allevatori per sopravvivere sono costretti a 'sfollare' alla ricerca di canali di sbocco alternativi", dice la Coldiretti.

L'agriturismo - secondo la Coldiretti - è "il settore turistico più danneggiato dal terremoto con le presenze praticamente azzerate per un crollo di oltre il 90% degli arrivi nelle aziende agricole situate nelle aree del cratere. Per risollevare il turismo occorre anche - sottolinea Coldiretti - un impegno a livello di promozione. Ma la sfida più importante è quella di far ripartire le attività produttive a livello generale. Solo così - rileva la Coldiretti - sarà possibile risollevare l'economia dei territori terremotati cui l'agricoltura, tra manodopera familiare ed esterna, contribuisce in modo importante".

La Coldiretti per il primo maggio ha organizzato una giornata speciale a Roma all'Auditorium Parco della musica all'insegna del cibo genuino con il mercato dei produttori agricoli per imbandire i picnic di intere famiglie in festa. Una iniziativa - precisa la Coldiretti - anche all'insegna della solidarietà con la possibilità di acquistare dagli agricoltori e dagli allevatori terremotati. Dalla Fondazione Campagna Amica offerta gratuita per l'occasione di fave e pecorino assunte a simbolo della riscossa e della voglia di tornare alla normalità.

MALORE, dal carcere in ospedale VANNONI, discusso creatore di STAMINA


TORINO, 30 aprile - E' stato portato in ospedale dopo un malore Davide Vannoni, da alcuni giorni rinchiuso nel carcere delle Vallette, a Torino, dopo essere stato fermato dai carabinieri del Nas in una nuova inchiesta su Stamina. Ieri era stato spiccato un ordine di custodia. L'indagine riguarda il 'reclutamento' in Italia di pazienti che pagavano fino a 27 mila euro per sottoporsi al trattamento in Georgia.

Morto sull'EVEREST il noto alpinista svizzero STECK. Un "volo" di mille metri


KAYHMANDU, 30 aprile - E' morto sull'Everest il noto alpinista svizzero Ueli Steck. Il 40enne era famoso per le sue imprese di speed climbing e detentore di numerosi record si velocità. Steck stava preparando l'attraversata di due ottomila, l'Everest e il Lhotse, durante un'unica impresa. Secondo prime informazioni, Steck è precipitato per mille metri, mentre si trovava in fase di acclimatazione tra il campo 1 e il campo 2. Lo svizzero è stato più volte compagno di cordata dell'alpinista italiano Simone Moro. 

PRIMARIE PD, alle 12 avevano votato in 700mia


ROMA, 30 aprile - Il popolo dem al voto oggi per le primarie del partito nella sfida a tre fra l'ex premier Renzi, il guardasigilli Orlando e il governatore della Puglia Emiliano. Si vota in 10 mila gazebo e seggi in tutta Italia, dalle 8 alle 20, resta l'incognita affluenza: il partito spera in almeno un milione di partecipanti.
Alle 12 l'affluenza ai seggi è risultata essere di 701.373 cittadini. "Grazie per questa straordinaria partecipazione che siamo certi si rafforzerà nelle prossime ore. Grazie agli oltre 80mila volontari che rendono possibile questo importantissimo evento democratic"o. E' quanto si legge in una nota della Commissione nazionale per il Congresso PD.  Nel 2013 furono quasi tre milioni. "Le primarie restituiscono potere ai cittadini" è l'appello di Renzi, che rivendica la capacità del Pd di "discutere, partecipare, votare". "Non si decide solo chi guiderà il Pd, si decide anche tra centrosinistra o un'alleanza con Berlusconi', dice Orlando.

A BOTTAS (Mercedes) il GP di SOCH. Secondo VETTEL davanti a Raikkonen, quarto Hamilton


SOCHI, 30 aprile - La Mercedes di Valtteri Bottas ha vinto il Gran Premio di Russia. Seconda posizione per la Ferrari di Sebastian Vettel davanti alla Rossa del compagno di squadra Kimi Raikkonen ed alla Stella d'Argento di Lewis Hamilton.
Quinta posizione nel Gran Premio di Russia per la Red Bull di Verstappen davanti alle Force India di Perez e Ocon ed alla Renault di Hulkenberg. Nona posizione per Williams di Massa che ha preceduto la Toro Rosso di Sainz Junior.

C'e' anche Vladimir Putin alla festa del podio al termine del Gran Premio di Russia a Sochi. Il presidente russo si è congratulato con il vincitore della gara Bottas e i ferraristi Vettel e Raikkonen. Nello spazio antistante il podio, Putin si è è fermato a parlare per alcuni minuti con i piloti che hanno conquistato le prime tre posizioni.

Bottas, fantastica la mia prima vittoria - "E' fantastico, è la mia prima vittoria". Valtteri Bottas è l'uomo del giorno a Sochi dove con una super partenza è riuscito a spezzare i sogni di gloria delle Ferrari che scattavano dalla prima fila. ''Grazie alla Mercedes - aggiunge il pilota finlandese dalla festa del podio - che mi ha dato questa opportunità, è stato un inizio di campionato complicato, abbiamo dovuto lottare fino alla fine con la Ferrari oggi e non possiamo pensare di fare sempre delle doppiette. Qui non è troppo male partire dalla prima fila, grazie alla scia sono riuscito a prendere l'interno della pista''. Essere il prossimo campione del mondo finlandese? ''E' l'unico mio obiettivo, ringrazio tutti i tifosi russi''.

Vettel, Bottas ha vinto gara alla partenza  - "Complimenti a Bottas, è la sua giornata oggi". Nella festa del podio, Sebastian Vettel rende omaggio a Valtteri Bottas autore di una grande gara nel Gran Premio di Russia. ''Io sono partito anche bene - ha detto Vettel - lui ha avuto più slancio e una grande scia, è li che ha vinto la gara, poi ha fatto uno stint superbo e non ha commesso errori". 

MILANO, scontro frontale, pirata della strada lascia l'altro automobilista agonizzante nella sua auto


MILANO, 30 aprile - Un automobilista di 55 anni è stato lasciato agonizzante nella sua auto da Milano dopo essere stato investito frontalmente da un'altra auto, un suv nero, condotta da un automobilista che è poi fuggito a piedi. L'uomo intrappolato nell'auto è poi morto poco dopo essere giunto in ospedale. L'incidente è avvenuto all'alba in viale Monza. L'uomo è rimasto intrappolato a bordo della sua vettura e i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per estrarlo dall'abitacolo.
    I vigili stanno visionando le immagini delle telecamere della zona per cercare di individuare il pirata della strada, che è fuggito a piedi.
   

CANTON SAN GALLO, italiano spara a un connazionale e lo uccide, poi si costituisce


SARGANS (Svizzera) - Un 40enne italiano è stato ucciso sabato sera a colpi d'arma da fuoco vicino a una club house a Sargans, nel canton San Gallo, in Svizzera. La polizia cantonale ha fatto sapere che poco dopo il presunto assassino, un 28enne italiano residente nella zona, si è costituito alle forze dell'ordine consegnando l'arma del delitto. Ancora ignoti, al momento, sia le generalità dei due sia il movente dell'omicidio. Entrambi i protagonisti della vicenda erano residenti nella regione.

Italiano detenuto da 2 anni in MAURITANIA come "garanzia" per una intricata truffa. "Ma sono innocente"


CORNAREDO (Milano), 30 aprile - "Sono innocente, mi trattengono in Mauritania come garanzia umana per una truffa. Ma io sono assolutamente innocente e voglio tornare a casa". Invece il bodyguard Cristian Provvisionato, 43 anni, di Cornaredo (Milano), è da quasi due anni (venti mesi per la precisione) in carcere in Mauritania, nell'Africa occidentale.

Innocente e un'ora al giorno di aria - "Sopravvivo leggendo libri e guardando dvd - dice dal carcere -, e correndo per un'ora al giorno fuori dal carcere. Le altre 23 ore le passo dentro una stanza. Ho letto sette volte 'Una fortuna pericolosa' di Ken Follett, lo so a memoria".

La madre: "Libertà per Cristian" - Dopo che la madre, Doina Coman, ha deciso di attraversare l'Italia a piedi fino a Roma, partendo da Siena, chiedendo aiuto per lui, è stato contattato dal "Corriere della Sera", a cui ha raccontato la sua brutta avventura. E dice: "Mi trattengono come una garanzia umana perché qualcuno ha truffato il governo. La vicenda riguarda una grossa fornitura di merci, che o non corrisponderebbero alle richieste o non sarebbero mai arrivate nel settore della sicurezza: si parla di strumenti e software per spiare. Ma c'è anche chi parla di "attentato alla sicurezza nazionale". Insomma, qualcuno ha truffato lo Stato e lui si ritrova a pagarne le conseguenze.

Innocente - Il suo avvocato Fabio Schembri assicura che lui è innocente, come confermano anche alla Procura di Milano, che ha aperto un'inchiesta in merito per verificare se ci siano responsabilità penali nella vicenda. E la mamma ha aperto una pagina Facebook chiedendo "libertà per Cristian".

Il viaggio in Mauritania e la demo di prodotti di intelligence - Tutto comincia nell'agosto di due anni fa, quando Cristian viene contattato da Davide Castro, suo datore di lavoro e capo della Vigilar Group, azienda milanese che si occupa di security. Gli chiedono di partire per la Mauritania per seguire "una demo di prodotti di cyber-intelligence di un'altra società, la Wolf Intelligence".

Lui accetta, anche se di informatica sa poco o nulla, perché il capo gli dice che dovrà solo supportare Munish Kumar, indiano e amministratore della Wolf che sarà lì per la demo. Arriva nella capitale del Paese, Nouakchott, dove lo aspetta Leonida Reitano, l'uomo che deve sostituire. Non si insospettisce quando gli ritirano il passaporto perché Castro glielo aveva anticipato e Reitano parte "accompagnato fino all'aereo da uomini del governo", dice lui.

Non arriva l'indiano e della demo Provvisionato non sa nulla. Poi, l'arresto, effettuato da agenti in borghese. "Mi hanno portato in una zona isolata, ho pensato che mi avrebbero ammazzato. Avevo paura di finire come Regeni. Ho potuto chiamare casa dopo quattro mesi e da poco ho un cellulare. Sapranno che la diplomazia ci sta muovendo ed è quello che spero. Non ne posso più, voglio tornare a casa".

Theresa MAY respinge le iniziative guida approvate dalla UE per le trattative sulla Brexit


LONDRA, 30 aprile - Poche ore dopo l'approvazione all'unanimità, da parte della Ue, delle linee guida per la trattativa sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, il premier britannico, Theresa May, ha respinto alcune delle principali richieste Ue sulla Brexit, definendole solo posizioni negoziali dei 27. La May ha ribadito le sue priorità: libero mercato senza dazi, fine della giurisdizione delle Corti europee, fine della libera circolazione dei migranti.
"Anzitutto - ha spiegato la May a un quotidiano conservatore - vorrei insistere sul fatto che non abbiamo un accordo sulla Brexit da Bruxelles. Abbiamo le loro linee guida negoziali, abbiamo le nostre linee guida negoziali attraverso la lettera ex articolo 50, e il discorso alla Lancaster House da me pronunciato sull'argomento a gennaio", con la volontà di controllare l'immigrazione e porre un termine alla giurisdizione delle Corti Ue.
"E' importante che intorno al tavolo si sieda un forte premier del Regno Unito - ha proseguito - con un forte mandato da parte del popolo del Regno Unito, un fatto che rafforzerà la nostra posizione negoziale per garantire che otterremo il migliore accordo possibile".

Il POPOLO DEM al voto delle primarie con l'incognita affluenza




ROMA, 30 aprile - Il popolo dem al voto oggi per le primarie del partito nella sfida a tre fra l'ex premier Renzi, il guardasigilli Orlando e il governatore della Puglia Emiliano. Si vota in 10 mila gazebo e seggi in tutta Italia, dalle 8 alle 20, resta l'incognita affluenza: il partito spera in almeno un milione di partecipanti. Nel 2013 furono quasi tre milioni. "Le primarie restituiscono potere ai cittadini" è l'appello di Renzi, che rivendica la capacità del Pd di "discutere, partecipare, votare". "Non si decide solo chi guiderà il Pd, si decide anche tra centrosinistra o un'alleanza con Berlusconi', dice Orlando. Per Emiliano "non è detto che Renzi vinca". E promette che, se anche l'ex premier dovesse vincere, gli renderà dura la strada. 
Si vota presentando documento d'identità e tessera elettorale. Chi non è iscritto al Pd deve anche versare un contributo minimo di 2 euro. Hanno l'obbligo di registrarsi on-line i ragazzi tra i 16 e i 18 anni, gli studenti e i lavoratori fuori sede e coloro che domenica non si troveranno nel loro Comune di residenza. Gli stranieri possono votare se con permesso di soggiorno o richiesta di rinnovo, esibendolo con la carta di identità. Possibile anche il voto on line, a patto di essersi registrati prima. Per votare si potrà barrare il nome della lista del candidato a segretario nazionale che si intende sostenere. Si vota fino alle 20.

TRUMP annuncia una "grande decisione" sul clima e attacca pesantemente i media





FILADELFIA, 30 aprile - Celebrando a Filadelfia i suoi primi 100 giorni da presidente americano, Donald Trump ha annunciato che presto prenderà "una grande decisione" sull'accordo sul clima firmato da Barack Obama, da cui potrebbe ritirarsi. Ovazioni durante il comizio quando è tornato ad attaccare i media, "una fabbrica di fake news", e quando ha assicurato che il muro con il Messico si farà. "Terremo i terroristi islamici fuori dall'America", ha promesso. 
Nel suo nuovo attacco ai media, Trump, riferendosi alla tradizionale cena dell'associazione dei corrispondenti della Casa Bianca da lui disertata, ha spiegato che "la politica di Washington e i media sono stasera riuniti insieme, ma il presidente non c'è. Ha preferito passare la serata con persone molto migliori". E tra le ovazioni dei suoi fan, ha proseguito definito i media "disonesti, una disgrazia. Non potrei essere più felice di essere oltre 100 miglia lontano da Washington". A stretto giro è arrivata la replica da parte di Jeff Mason, presidente dell'associazione dei corrispondenti della Casa Bianca. Il quale, aprendo la cena alla quale Trump ha deciso di non partecipare ha spiegato che "siamo qui per celebrare la libertà di stampa e il buon giornalismo, non per celebrare la presidenza". E ha sottolineato che "non siamo fake news, e non siamo il nemico del popolo americano. Un attacco a noi è un attacco a tutti gli americani".

Durante il suo comizio, il presidente ha quindi parlato della situazione in Corea del Nord, spiegando che "la Cina ci sta aiutando, ho avuto un buon incontro con il presidente Xi, abbiamo parlato ore e ore, è una brava persona. Hanno un grande potere ma per loro non è una situazione facile". Poco prima, in un'intervista alla Cbs, Trump aveva spiegato che se Pyongyang procederà con un nuovo testo nucleare "non sarò contento. E posso dirvi che credo che neppure il presidente cinese, che è un uomo molto rispettato, sarà felice".

Trump è quindi passato a parlare dell'accordo sul clima, annunciando che "presto sull'accordo di Parigi sul clima negoziato da Barack Obama prenderò una grande decisione": martedì è infatti previsto un incontro tra i consiglieri del presidente americano per discutere l'eventuale ritiro degli Usa dall'intesa siglata in seno alle Nazioni Unite.

COREA DEL NORD, i misteri di una dittatura opaca e poco conosciuta


PYONGYANG, 30 aprile - Una dittatura "opaca" e "poco conosciuta" , l'ascesa di internet. Per Antoine Bondaz,  ricercatore presso la Fondazione per la ricerca strategica ( FRS ) e coautore di Corea del Nord, le immersioni nel cuore di uno stato totalitario, il regime di Pyongyang ha tutti gli ingredienti per la massiccia distribuzione di informazioni dubbie e anche di "notizie false" .
Rapimenti di stranieri, tagli di capelli ufficiali, la passione per il formaggio svizzero ... Mentre si teme un'escalation militare tra gli Stati Uniti e Corea del Nord,  USAinformations racconta i miti e realtà ampiamente segnalati dell'ultimo regime stalinista del pianeta. 
Gli stranieri sono rapiti dal regime per diventare spie
La storia.  Per anni, il regime di Pyongyang è accusato di aver rapito stranieri per farlidiventare spie. "Erano lì, nella routine della loro vita e improvvisamente sono stati storditi, e poi sepolto in una grande borsa nera. Alcuni erano seduti sulla spiaggia con gli amici. Altri erano tossicodipendenti. Si sono risvegliati, legati in sacchetti di lino, nelle stive delle navi nordcoreane, "  riferisce le Figaro in una storia sulla "cattura di stranieri in Corea del Nord " nel 1970. 
Realtà. La storia risale a più di sessanta anni. Dopo la guerra tra Nord e Sud Corea (1950-1953), i detenuti della Corea del Sud non vengono restituiti al loro paese. Seguì una lunga serie di "sottrazioni sistematiche e  negazione di rimpatrio e [di] sparizione forzata di persone" , condannate dal  Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite  in un rapporto nel  2014 , poi nella  risoluzione del 2015. 
Secondo l'organizzazione, più di 200 000 stranieri sono stati rapiti dal regime nord-coreano dal 1950, in particolare nel 1970 e 1980. Se le vittime sono  per lo più sud-coreane, giapponesi e cinesi, almeno dodici paesi sono interessati, tra cui la Francia. L'obiettivo? "Gli stranieri dovrebbero venir addestrati comr spie potenziali di intelligence della Corea del Nord per la lingua e gli stili di vita del loro paese" , spiega Antoine Bondaz USAinformations. 
La questione  "ha causato un problema enorme nel rapporto bilaterale tra la Corea del Nord e Giappone" , ha detto il ricercatore. Nel 2002, in un vertice a Pyongyang tra l'ex leader nordcoreano Kim Jong Il e il primo ministro giapponese, al momento, Junichiro Koizumi, il leader nordcoreano ha formalmente riconosciuto undici rapimenti di cittadini giapponesi. E ha organizzato il ritorno a casa di cinque di loro. Ora ammette il rapimento di diciassette giapponese, ma nega ancora essere coinvolto nella scomparsa di altri stranieri.

Alcune acconciature sono proibite

La storia. I nordcoreani dovrebbero tutti adottare il taglio dei capelli di Kim Jong-un?  Secondo le nuove regole introdotte, i giovani devono avere i capelli rasati sui lati e più a lungo in cima il cranio. 
Realtà. Questa storia è un po 'più complessa. 

Foto scattata al t & eacute; l & eacute; & cellulare agrave;  Pyongyang (Horn & eacute; e Nord), PR & eacute; & egrave sensazione mod, i tagli di capelli a Barber. & Nbsp;

Ci sono tagli di capelli considerati 'proibiti'Non è scritto nella legge, il regime semplicemente si aspetta che si disponga di un taglio netto, con i capelli corti. Questo perché a causa della sua cultura igienista non si vedranno i capelli lunghi o blu o bionde tinte in Corea del Nord, perché nel film rari e nei media non ce ne sono, in modo che i coreani non trovino esempi sbaglati.

I prigionieri subiscono le peggiori torture

La storia. Denti strappati, abuso psicologico ... Le testimonianze che denunciano torture nelle carceri della Corea del Nord sono legioniUna reputazione mantenuta anche in molti film e serie statunitensi, che spesso rendono queste prigioni le più dure al mondo.
Realtà. "La tortura nei campi di lavoro è una realtà" dice Antoine Bondaz. Realizzati alla fine del 1950 sul modello sovietico per bloccare i nemici del regime comunista, questi campi di lavoro oggi sono usati per  incarcerare e schiavizzare gli oppositori politici o cittadini che hanno cercato di fuggire dal paese, ricorda Human Rights Watch nel suo rapporto 2017. "Centinaia di migliaia di prigionieri politici sono morti nei campi per gli ultimi cinquant'anni"  dice un  rapporto del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel 2014 . Da "80 000 a 120 000 prigionieri politici sono rinchiusi" in quattro campi, secondo l'organizzazione internazionale. 

Solo 28 siti web della Corea del Nord

La storia. Nel mese di settembre 2016, un errore di configurazione del server della Corea del Nord rende momentaneamente a disposizione l'elenco dei siti web registrati con .KP, l'estensione del nome di dominio riservato per il paese. Matthew Bryant, un ingegnere britannico, afferrò e le trasmissioni sulla rete GitHub . Sorpresa: contiene solo 28 indirizzi.
Realtà. "Questo non vuol dire che l'elenco è esaustivo e non ci sono altri luoghi della Corea del Nord,"  con un'altra estensione di nome di dominio, ricorda Antoine Bondaz. In particolare, il ricercatore sottolinea che "pochissimi nordcoreani hanno accesso a Internet. Non v'è alcun interesse a creare siti, tranne che per scopi di propaganda internazionali, per gli stranieri che sarebbero interessati nel Corea del Nord.
I nordcoreani hanno però un'intranet chiamata wangmyong ,  a cui i più ricchi accedono per lo più attraverso uno smartphone: almeno due milioni sono in circolazione nel paese, secondo i ricercatori della Johns Hopkins University .
Questo intranet, il cui aspetto imita  quella di Internet a livello mondiale,  è "del tutto controllate dal regime", ha detto Antoine Bondaz. Secondo lui, ci sono alcune applicazioni e un motore di ricerca progettato da Pyongyang. Anche se è difficile sapere che cosa è il volume di contenuti disponibili, il ricercatore afferma che "si tratta di più di 28 siti."

Lo zio di Kim Jong-un è stato dato in pasto ai cani ?

La storia. Ai primi di gennaio 2013, diverse versioni sono uscite intorno alla morte un mese prima, dello zio e mentore del dittatore coreano, Jang Song-Thaek. Raccogliendo informazioni pubblicate sul sito web del tabloid Wen Wei Po di Hong Kong, si afferma che l'uomo sarebbe stato mangiato vivo da 120 cani affamati su ordine di Kim Jong-un.
Realtà. Se lo zio è morto dopo la sua condanna per "alto tradimento" è probabilmente a causa di esecuzione da arma da fuoco, non un omicidio degno della fine del Ramsay Bolton in Game of Thrones , rivela poche ore dopo il Washington post . La voce viene da un comico scherzo lanciato su Weibo, il Twitter cinese.
Il leader della Corea del Nord è regolarmente accusato di gestire uno dei suoi parenti in condizioni stravaganti e crudeli. Nel mese di maggio 2015, il Vice Direttore del Servizio di Intelligence della Corea del Sud (NIS), Han Ki-Beom,  aveva così annunciato che il ministro della Difesa, Hyon Yong-chol, era stato giustiziato  per essersi addormentato nel corso di una parata ufficiale. 

Un esercito di hacker ha attaccato Hollywood

La storia. Nel 2014, lo studio statunitense di Sony ha subito un enorme hacking. I dati personali di 47.000 dipendenti vengono rivelati come gli stipendi di alcune stelle. L'FBI assicura che Pyongyang ha pilotato questo attacco informatico. Tre anni dopo, la Banca Centrale del Bangladesh è stata oggetto di un attacco on-line. Anche in questo caso, gli occhi sono sulla Corea del Nord.
Realtà. Antoine Bondaz conferma che la Corea del Nord si avvale all'interno del suo esercito di "soldati assegnati allo sviluppo delle capacità di cyber" . Un investimento integrato per una strategia più ampia. Se si sta investendo pesantemente nel settore - il ricercatore Benoit Hardy-Chartrand menzionato nel rilascio  di "centinaia di hacker" impiegati dal governo -  "che il paese avrebbe avuto la capacità in termini di hacking equivalenti a quelli della Cina, gli Stati Uniti e la Russia è completamente sbagliato ", ha detto Antoine Bondaz. 

Kim Jong-un vuole produrre Emmental in Corea del Nord 

La storia. Il dittatore nordcoreano ha trascorso parte della sua infanzia in un collegio svizzero, dove sembra aver mantenuto il gusto per Emmental. Nel mese di aprile 2014, Kim Jong-un ha richiesto i servizi della Scuola Nazionale del settore lattiero-caseario, con sede a Besançon (Doubs), in modo da formare tre membri del personale per le famose tecniche di caseificazione.
Realtà. La storia è stata confermata dal quotidiano britannico  The Independent  , che contatta il direttore dell'istituzione. "E 'vero che siamo stati contattati da l'ambasciatore della Corea del Nord a Parigi. Voleva che accettassimo nordcoreani, ma purtroppo non abbiamo la capacità di aiutare. Siamo una piccola ma molto buona scuola, con posti limitati. Non possiamo accogliere la Corea del Nord ",  ha detto al giornale. Nel 2011, l'ONU aveva stimato  che "sei milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari" in Corea del Nord. Altro che Emmental.

VERACRUZ (Messico) è il posto più pericoloso al mondo per fare il giornalista


TIERRA BLANCA (Messico), 30 aprile - Le chiamate arrivano spesso: un altro corpo scoperto, abbattuto dai proiettili. Arrivano durante il giorno, a mezzanotte e all'alba, le morti non seguono alcuun orologio. I membri della tribù si riuniscono per rendere omaggio, le fotografie sgranate inviano un testamento a un altro giornalista ucciso qui, nello stato messicano di Veracruz. E 'il luogo più pericoloso per fare un giornalista in tutto l'emisfero occidentale, scrive in un ampio servizio il New York Times.
“Abbiamo vissuto in questo inferno da qualche tempo” - dice Octavio Bravo, un giornalista mentre fissa la bara di un collega ucciso a Veracruz -  “Non si può immaginare la frustrazione, l'impotenza ci sentiamo.”
Il Messico è uno dei peggiori paesi del mondo per essere un giornalista oggi. Almeno 104 giornalisti sono stati uccisi in questo paese a partire dal 2000, mentre altri 25 sono scomparsi, presumibilmente morti. Nella lista dei luoghi più letali del mondo per essere un giornalista, il Messico cade tra la nazione dilaniata dalla guerra dell'Afghanistan e lo stato fallito della Somalia. L'anno scorso, 11 giornalisti messicani sono stati uccisi, più alto conteggio del paese in questo secolo. E ci sono poche speranze che 2017 sarà meglio.
Marzo è stato il mese peggiore mai registrato per il Messico, secondo Articolo 19 , un gruppo che tiene traccia di crimini contro i giornalisti in tutto il mondo. Almeno sette giornalisti sono stati uccisi in tutto il paese il mese scorso -  fuori dalle loro porte anteriori, rilassati su un'amaca, all'uscita di un ristorante. 
Le ragioni di tali delitti sono svarie: assassini al soldo del cartello dela droga infastidito la copertura aggressiva, corrotti funzionari pubblici, la violenza casuale e i mondi criminali che i giornali raccontano.
Ma secondo i dati del governo, funzionari pubblici, come sindaci e gli agenti di polizia hanno minacciato i giornalisti più spesso dei cartelli della droga,  dei piccoli criminali o di chiunque altro negli ultimi anni, mettendo a rischio le indagini e sollevando dubbi circa l'impegno del governo a idividuare i colpevoli.
I casi includono giornalisti torturati o uccisi per volere dei sindaci, giornalisti picchiati da uomini armati nelle loro redazioni su ordine dei funzionari locali, e agenti di polizia che minacciano di uccidere i giornalisti per nascondere la notizia.
Ma degli oltre 800 casi gravi di molestie, aggressioni o omicidi commessi nei confronti di giornalisti negli ultimi sei anni, l'ufficio federale creato per perseguire i crimini contro la libertà di espressione ha condannato solo due sospetti.
“Non è che non possono risolvere questi casi, è che o non vogliono o non sono autorizzati a farlo”, ha detto un alto funzionario di polizia messicano che ha parlato a condizione di anonimato per paura di ritorsioni da parte del governo. “Questa è una questione politica. i giornalisti morti mettono in cattiva luce  il governo, ma è ancora peggio se sono stati uccisi come risultato del loro lavoro.”
Il governo risponde alla critica, osservando che ha approvato leggi per proteggere i giornalisti, dando loro pulsanti antipanico, apparecchiature di sorveglianza e guardie armate.
“E 'un fatto innegabile che la libertà di espressione esiste in Messico”, ha detto l'ufficio del procuratore generale messicano in un comunicato, sottolineando che “l'esercizio costante di esso ha creato rischi e gli ostacoli.”
Gli attacchi contro i media sono completamente indagati, e vengono prese misure esaustive per proteggere i giornalisti, ha aggiunto, a dimostrazione della cura “che lo stato messicano sta prendendo per difendere questo diritto e opporsi a qualsiasi minaccia contro il suo libero esercizio.”
Non una delle centinaia di giornalisti sotto la protezione del governo negli ultimi anni erano stati uccisi, fino all'estate scorsa, quando un giornalista di nera con molteplici minacce alla sua vita è stato ucciso sulla sua veranda anteriore.
Ma anche i funzionari che gestiscono il programma di protezione riconoscono che spendere milioni per proteggere i giornalisti non può risolvere il problema.
“Sappiamo che questo non è una situazione che possiamo risolvere uno per uno”, ha detto Roberto Campa, vice segretario del ministero dell'Interno per i diritti umani. “La sfida dell'impunità è massiccia.”
Le conseguenze per il Messico sono di gran lunga maggiore di un paio di morti in un paese in cui il 98 per cento degli omicidi rimangono senza soluzione. Agli occhi di molti messicani giornalisti, la criminalità, la corruzione e l'indifferenza stanno uccidendo la promessa di base di una stampa libera in Messico e con essa un pilastro centrale della democrazia della nazione.
“La libertà di espressione diventa qui un mito”, ha detto Daniel Moreno, direttore generale di Animal Político, un'organizzazione indipendente notizie in Messico. Dato “il fatto che le autorità hanno dimostrato che non sono in grado di risolvere la maggior parte dei crimini contro i giornalisti, e sono spesso gli autori di questa violenza essi stessi,  possiamo legittimamente dire che il giornalismo è in uno stato di emergenza in questo paese.”
Dopo quasi un decennio di crescente violenza contro i media, sia da funzionari locali o di criminalità organizzata, l'autocensura non è comune solo; spesso è lo standard.
Il presidente Enrique Peña Nieto si è impegnato ad affrontare la violenza visitato sul supporto. Ma il governo federale ha costantemente deciso che i crimini contro i giornalisti non sono attacchi alla libertà di espressione, il che significa che non giustificano il coinvolgimento federale. Gli investigatori federali hanno esaminato 117 uccisioni di giornalisti che risalgono al 2000, ma hanno scelto di perseguire solo otto. Uno è stato risolto.
A volte il governo afferma, poche ore dopo un giornalista viene trovato morto, che l'uccisione non aveva nulla a che fare con il lavoro della persona, ben prima che un'indagine sia nemmeno cominciata.
“In Veracruz, è facile uccidere un giornalista”, ha detto Jorge Sánchez, il cui padre, Moisés, è stato assassinato due anni fa.
Moisés Sánchez ha pubblicato un giornale, L'Unión, per oltre un decennio. Ma ha guadato in territorio mortale, la sua famiglia ha detto, quando ha iniziato a scrivere storie di dei furti di un sindaco locale mentre la piccola città cresceva e diventava più pericoloso.