CONAKRY (Guinea) - "Ebola avanza più velocemente degli sforzi per controllarlo". L'allarme è stato lanciato dalla direttrice dell'Organizzazione mondiale della sanità. Margareth Chan ha messo in guardia contro le "conseguenze catastrofiche" della diffusione del virus e del rischio di propagazione ad altri Paesi sottolineando che le forze 'schierate' in campo a livello di singoli Paesi e internazionale sono "tristemente inadeguate". Le dichiarazioni della direttrice dell'Oms sono state fatte nel corso di un summit regionale sull'epidemia a Conakry (Guinea). "Questo incontro - ha aggiunto - segna una svolta nella lotta contro l'epidemia".
Dall'inizio dell'epidemia, lo scorso dicembre, in Africa occidentale ci sono stati 1323 casi e 726 morti, dei quali 57 negli ultimi quattro giorni. I dati, sottolinea l'Oms in una nota, sono aggiornati al 27 luglio. "Tra il 23 e il 27 luglio - si legge - si è avuto un aumento dell'8,5% dei decessi e del 10% dei casi". La Guinea, da cui è partita l'epidemia, conta 460 casi e 339 morti, la Liberia - dove sono state chiuse le scuole - 329 casi e 156 morti e la Sierra Leone 533 casi e 233 morti. E proprio dalla Guinea, domani, parte un piano da 100 milioni di dollari per bloccare il contagio. Ne discuteranno i presidenti dei Paesi africani colpiti insieme al direttore generale dell'Oms Margaret Chan, perché - ha spiegato - il livello dell'epidemia e "la persistente minaccia che pone" richiede "una risposta ad un nuovo livello". Situazione ad altissimo rischio, dunque. Ma che non dovrebbe allargarsi fuori dalla regione. A rassicurare è Peter Piot, il virologo belga fra gli scopritori del virus, secondo il quale anche se qualche persona infetta volasse in Europa, negli Stati Uniti o in altre parti dell'Africa difficilmente potrebbe causare un ampio contagio perché l'infezione si trasmette solo con un "contatto molto ravvicinato". Ma servono comunque precauzioni, e anche molto serie.
L'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile (Icao) fa sapere che potrebbe rivedere le procedure di ispezione dei passeggeri e che, proprio per questo, sta lavorando con l'Oms e la Iata, l'associazione del trasporto aereo internazionale. Diverse compagnie aeree, sottolinea un comunicato dell'Icao, hanno già interrotto i voli per i paesi interessati soprattutto dopo che un passeggero liberiano diretto in Nigeria ha manifestato i sintomi appena atterrato a Lagos. Per l'Italia non c'è "nessun rischio" Ebola, afferma il ministero della Salute in una nota, che sottolinea come "il nostro Paese è attrezzato per valutare e individuare ogni eventuale rischio di importazione della malattia".
Mentre è scontro in Gran Bretagna dopo che il segretario generale del sindacato per i dipendenti del servizio immigrazione, Lucy Moreton, ha dichiarato alla Bbc che le dogane del Regno Unito non sono pronte per fronteggiare un'emergenza sanitaria causata dal virus. La Francia invece "ha i mezzi per far fronte al virus Ebola", assicura la ministra francese della Salute. Negli Usa infine si è deciso di aumentare i controlli al Jfk e in altri aeroporti con scali internazionali, nel timore di un'epidemia globale dell'ebola. I pazienti con eventuali sintomi del virus verranno subito messi in quarantena.
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