lunedì 18 agosto 2014

LONDRA, Assange (Wikileaks): lascerò l’ambasciata dell’Ecuador “presto”. E' malato, ha bisogno di cure. Ambasciata presidiata

LONDRA - Assange durante la conferenza stampa con accanto l'ambasciatore ecuadoriano
LONDRA - Lascerò l'ambasciata ''presto'. Lo ha detto Julian Assange durante la conferenza stampa in corso presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra dove il fondatore di Wikileaks vive da oltre due anni, ricercato dalla giustizia svedese per un caso di stupro. Non ha fornito ulteriori dettagli. Secondo SkyNews Assange necessita cure particolari in seguito a problemi cardiaci. 
Assange secondo una fonte WikiLeaks, soffre di un’aritmia potenzialmente pericolosa,  ha una sofferenza polmonare cronica e la pressione sanguigna alta
Una grave carenza di vitamina D, la vitamina del sole, ha un impatto sulla sua salute generale e nel lungo periodo può innescare l'asma e diabete, indebolire le ossa e aumentare il rischio di demenza.
Gli ecuadoriani hanno chiesto il permesso di portarlo in ospedale con una macchina diplomatica o con un'ambulanza in caso di necessità - ma è una richiesta del Foreign Office ha rifiutato. 
Nel frattempo, Assange lavora con un ex veterano SAS che gli fa da personal trainer e gioca a calcio da solo nel corridoio dell’ambasciata in uno sforzo per mantenersi in forma.
"Lascerò presto la sede di rappresentanza del governo latino americano, ma non mi consegnerò alla polizia", ha detto in conferenza stampa ilfondatore di Wikileaks, ricercato, oltre che dalle autorità Usa, anche dalla giustizia svedese per un presunto stupro. Il 43enne di origine australiana infatti necessita di cure particolariUna folla di attivisti e cronisti attende Julian Assange davanti all'ambasciata protetta da una fila di agenti britannici. Intanto un elicottero di Scotland Yard continua a pattugliare dal cielo la zona di Knightsbridge, vicino a Harrods.
Julian Assange "è pronto a lasciare l'ambasciata appena questo ridicolo assedio fuori cesserà e gli sarà garantito un passaggio sicuro". Lo precisa la portavoce di Wikileaks, Kristin Hrafnsson, aggiungendo "la sua valigia è pronta". Quando le è stato chiesto se Assange intende consegnarsi alla polizia britannica, che sorveglia l'ambasciata 24 ore su 24, la risposta è stata "no".

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