venerdì 16 novembre 2012

La Farnesina detta le cautele per chi va per turismo o per lavoro in Israele (o addirittura a Gaza)


ROMA - L'escalation della tensione tra Israele e Palestina ha spinto la Farnesina ad alzare la guardia, fornendo ai viaggiatori indicazioni per chi dovesse recarsi nel Paese per motivi turistici o di lavoro. Nell'avviso pubblicato oggi sul sito dedicato viaggiaresicuri.it il Ministero  raccomanda di evitare le zone a Sud del Paese e quelle adiacenti alla striscia di Gaza, dove maggiori sono i rischi. E aggiunge: "I territori dell’Autonomia Palestinese continuano a costituire un’area di crisi che può comportare rischi per la sicurezza dei viaggiatori.
Alla luce delle recenti tensioni verificatesi al confine tra la Striscia di Gazasi sconsiglia di recarsi nella Striscia di Gaza.
Si fanno presenti gli obiettivi rischi che i nostri connazionali si assumono nel caso intendessero recarsi via mare verso la Striscia di Gaza, trattandosi di una iniziativa in violazione della vigente normativa israeliana. L’Ambasciata d’Italia avverte che non potrà garantire a detti viaggiatori una adeguata assistenza consolare.
Per quanti siano già presenti nella Striscia di Gaza, si sottolinea la necessità di mantenere costantemente aggiornato il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme riguardo l’ingresso e l’uscita da Gaza e fornendo indicazioni precise circa il domicilio all’interno della Striscia ed eventuali recapiti telefonici.  Si segnala l’elevato rischio di azioni ostili violente contro gli stranieri presenti nella Striscia, nonché la sempre possibile minaccia di scontri anche ad alta intensità. Si ricorda che le Autorità israeliane mantengono fortissime limitazioni all’ingresso ed occorre tenere presente che nella situazione attuale è estremamente complesso assicurare l’uscita e l’incolumità per i nostri connazionali e che operazioni di soccorso sarebbero inevitabilmente ad altissimo rischio anche per eventuali soccorritori.
In particolare, si sconsiglia l’ingresso per qualsiasi ragione nella Striscia attraverso il Valico di Rafah. Le Autorità israeliane non permettono, infatti, l’uscita da Gaza attraverso il valico di Erez a quanti siano entrati nella Striscia attraverso Rafah e tale eventualità limita fortemente l'efficacia di intervento per organizzare un’evacuazione di emergenza dalla Striscia attraverso il valico di Erez, soprattutto considerando che il valico di Rafah è tuttora utilizzabile dagli stranieri solo dietro autorizzazione delle Autorità egiziane.
Anche alla luce della latente tensione sociale legata alla difficile situazione economica e finanziaria dell’Autorita’ Nazionale Palestinese, si consiglia di tenersi informati sulla situazione dell’ordine pubblico nelle città della Cisgiordania e di evitare comunque assembramenti e manifestazioni connesse a scioperi o altre forme di protesta sociale.
Si raccomanda, inoltre, di evitare in tutta la Cisgiordania assembramenti e manifestazioni, tenendosi informati sulla situazione attraverso i mass media.
Per quanto riguarda Israele, rimane il rischio di attentati terroristici in tutto il Paese. Si consiglia ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito Dove siamo nel mondo e di sottoscrivere un'assicurazione che copra anche le spese sanitarie e l’eventuale trasferimento aereo in altro Paese o il rimpatrio del malato.
Ai connazionali che risiedono stabilmente in Israele per motivi di lavoro o affari si suggerisce di segnalare la propria presenza all'Ambasciata in Tel Aviv indicando indirizzo (in loco ed in Italia) e recapiti (inclusi e-mail e numero di cellulare), nonché il periodo di permanenza nel Paese, anche ai fini dell'inserimento del piano di emergenza dell'Ambasciata e per ricevere comunicazioni di emergenza via e-mail e/o SMS.

Alla luce della crisi in corso, si rinnova l'invito ad evitare le zone a sud del Paese e quelle adiacenti alla Striscia di Gaza, che sono regolarmente destinatarie di lanci di razzi e colpi di mortaio la cui gittata si tende normalmente fino ad un raggio di circa 45 km, ma che hanno interessato anche l'area Tel Aviv. In particolare, si raccomanda vivamente di evitare le zone di Be’er Sheva, Ashkelon, Ashdod e Sderot, di avere chiare le locali procedure di sicurezza, di poter sempre accedere con breve preavviso a bunker anti-bomba e di consultare regolarmente gli organi di informazione.
Permangono tensioni al confine con il Libano che impongono di muoversi con la massima prudenza nelle aree prossime al confine settentrionale israeliano e di attenersi scrupolosamente alle raccomandazioni sulla sicurezza emanate dalle Autorità israeliane.
Si raccomanda  di evitare le località ai confini con il Sinai, dove si registrano attività criminali e la possibile presenza di cellule terroristiche.
Si suggerisce di prestare speciale attenzione nel corso di viaggi nel Golan a causa della diffusa presenza di campi minati (segnalati).
Si consiglia ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito Dove siamo nel mondo e di sottoscrivere un'assicurazione che copra anche le spese sanitarie e l’eventuale trasferimento aereo in altro Paese o il rimpatrio del malato".

Indicazioni vengono fornite anche agli italiani che risiedono stabilmente in Israele per motivi di lavoro o affari: "Si suggerisce di segnalare la propria presenza all'Ambasciata in Tel Aviv indicando indirizzo (in loco ed in Italia) e recapiti (inclusi e-mail e numero di cellulare), nonché il periodo di permanenza nel Paese, anche ai fini dell'inserimento del piano di emergenza dell'Ambasciata e per ricevere comunicazioni di emergenza via e-mail e/o sms".



Nessun commento:

Posta un commento