giovedì 14 marzo 2013

Assemblea Cities: Cina e Giappone cercano di riaprire la questione della pesca degli squali, ma non ci riescono

Uno squalo martello

BANGKOK - Le nazioni dedite alla pesca dello  non sono riuscite, con un minimo scarto, a ribaltare un importante accordo di protezione della specie a rischio di estinzione durante la conferenza CITES  a Bangkok.
Giappone e la Cina hanno cercato di bloccare le regolamentazioni sulla pesca di tre specie di squali in pericolo riaprendo il dibattito nella sessione finale. Ma i delegati hanno  respinto la richiesta con una sottilissima maggioranza e il divieto è stata confermata.Gli attivisti dicono che è un giorno davvero storico per la specie, in cui la scienza ha trionfato sulla politica.
Lunedì scorso la decisione di aumentare la protezione per lo squalo oceanico pinna bianca,lo  squalo smeriglio e il martello aveva raggiunto la maggioranza richiesta di due terzi per una manciata di voti.
Gli attivisti erano molto preoccupati che  la Cina e il Giappone, i principali oppositori delle misure, fossero in grado di raccogliere il supporto necessario per riaprire il dibattito e bloccare il divieto.
In una seduta tesa  nel centro congressi di Bangkok, gli oppositori hanno fallito di poco più dell'1%.
La proposta non vieterà la pesca di questi squali, ma vorrà dire che per la prima volta, il commercio internazionale sarà regolato. Tentativi simili alle riunioni precedenti di Cites si erano conclusi con un fallimento. Ciò che sembra aver fatto la differenza qui a Bangkok è stata l'unità in direzione dei divietio delle nazioni latinoamericane. Hesiquio Benitez dalla delegazione messicana ha detto che questa decisione era buona per gli squali e per quelle comunità che vivono di mare. "E 'importante sapere che non si proibisce il commercio per i mercati nazionali, non è un atto contro le comunità di pesca. C'è un maggiore controllo, per avere una migliore valutazione delle popolazioni di questi animali", ha detto.

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