martedì 18 settembre 2012

Wind Jet pronta a tornare a volare, se si farà il concordato con i creditori



ROMA - Wind Jet può tornare a volare a patto che in tempi brevi ci sia un concordato con i creditori: è questa la linea di condotta seguita dai vertici Wind Jet per cercare di salvare la compagnia aerea dalla chiusura definitiva, parte integrante di un Piano-salvataggio presentato, secondo indiscrezioni del corriere.it, pochi giorni fa al ministro dei Trasporti.

Dovrebbe nascere una newco mista, secondo l’ipotesi diffusa dall’amministratore delegato del vettore, Stefano Rantuccio, che sarà tutta condizionata dal raggiungimento in tempi rapidissimi di un concordato con i creditori. Nella newco sarebbe presente anche l’Irfis, l’Istituto Finanziario della Regione Siciliana, a garanzia di un capitale iniziale di almeno 60 milioni di euro.

La data prevista del nuovo “decollo” sarebbe quella del 5 dicembre e il vettore potrebbe contare su tre aerei, per coprire le tratte nazionali, e reintegrare così il 40% dei dipendenti. L’obiettivo successivo sarebbe quello di dotarsi di una flotta di otto aeromobili, per consentire così un recupero dell’80% del personale. Il piano punta anche al mantenimento delle tariffe sociali garantite dalla Wind Jet per 10 anni a quasi 30 milioni di passeggeri. Previsto solo un leggero ritocco a biglietto, nell’ordine di 5 euro, che permetterà alla newco di incassare rispetto al passato 15 milioni di euro in più, così da evitare o contenere al minimo le eventuali perdite di bilancio.

Il nodo centrale di questa ripartenza, però, rimane la risposta dei creditori all’ipotesi del concordato: il debito di Wind Jet si aggira sui 150 milioni di euro, una cifra che rende difficile ogni trattativa.

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