lunedì 4 luglio 2016

ROMA, indagato l'onorevole MAROTTA (Ap), 24 arresti per corruzione e riciclaggio


ROMA, 4 luglio - Il deputato Antonio Marotta (Area Popolare) è indagato in un'inchiesta della Procura di Roma che oggi ha portato all'esecuzione di 24 arresti da parte della Guardia di Finanza. Al centro dell'indagine c'è una struttura legata ad un faccendiere capitolino con 'forti entrature politiche' che, secondo le accuse, usava uno studio nel centro di Roma 'per ricevere denaro di provenienza illecita, occultarlo e smistarlo, avvalendosi in un caso della collaborazione del parlamentare'.
Il faccendiere coinvolto nell'inchiesta è Raffaele Pizza, fratello di Giuseppe, quest'ultimo sottosegretario alla pubblica istruzione dal 2008 al 2011, ora segretario nazionale della nuova Democrazia Cristiana e proprietario dello storico simbolo scudocrociato.
Giuseppe Pizza è tra gli indagati dalla Procura di Roma, mentre il fratello Raffaele è stato arrestato.
 Marotta è indagato  per partecipazione ad associazione a delinquere, corruzione, finanziamento illecito dei partiti e riciclaggioPer queste ipotesi gli inquirenti avevano chiesto l'arresto al gip Maria Giuseppina Guglielmi, ma questi non ha ritenuto sussistenti l'associazione per delinquere, ha riqualificato di corruzione in traffico di influenza illecita, mentre delle ipotesi di finanziamento illecito ne ha ritenuta sussistente una sola. Infine il reato di riciclaggio contestato dai pm è stato riqualificato dal gip in ricettazione. Alla luce delle considerazioni del gip, i fatti contestati a Marotta prevedono una pena non superiore ai tre anni per la quale non è previsto l'arresto in sede di indagini preliminari.
Il ruolo di Marotta nella vicenda, anche in virtù di quanto emerso in intercettazioni telefoniche ed ambientali, sarebbe stato quello di raccordo tra le attività illecite dell'organizzazione, al cui vertice c'erano Raffaele Pizza e Alberto Orsini, ed alcuni pubblici ufficiali.
La magistratura romana, dunque, ha emesso 24 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, e cinque misure interdittive con obbligo di firma. E', inoltre, in corso, il sequestro preventivo di beni immobili, conti correnti e quote societarie per 1,2 milioni di euro.
Durante l'inchiesta - che è stata svolta dal Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e che ha avuto origine dalla segnalazione di operazioni finanziarie sospette - è stata accertato l'utilizzo di un gran numero di fatture per operazioni inesistenti a favore di società ed enti su tutto il territorio nazionale, e di ricostruire l'operatività di una ramificata struttura affaristico-delinquenziale imperniata intorno a un consulente tributario e a un gran numero di società a lui riconducibili, che movimentavano grandi somme di denaro tra conti personali e aziendali.
Il faccendiere - secondo quanto riferisce la Gdf - utilizzava uno studio ubicato accanto al Parlamento, in una nota via del centro di Roma, "per ricevere denaro di provenienza illecita, occultarlo e smistarlo, avvalendosi in un caso anche della collaborazione del parlamentare, che lo ha attivamente coadiuvato nelle attività di illecita intermediazione".

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