mercoledì 29 giugno 2016

ISTANBUL, i morti dell'attentato saliti a 41


ISTANBUL, 29 giugno - Si aggrava il bilancio dell'attacco di ieri sera all'aeroporto Ataturk di Istanbul: le vittime sono salite a 41, nove stranieri. Mentre sono oltre 100 i feriti. Almeno tre attentatori hanno sparato e si sono poi fatti esplodere tra la folla. I kamikaze sarebbero stranieri. E sarebbe una donna la persona arrestata perché sospettata di far parte del commando. Secondo il premier turco Yildirim tutto porta all'Isis. Anche se non è ancora stata rivendicata, sulla strage spunta l'ombra sinistra dell'Isis. Secondo il premier turco, Binali Yildirim, finora tutte le indicazioni suggeriscono ci sia la mano dello Stato Islamico. L'attacco, ha sottolineato Yildirim, arriva mentre la Turchia sta avendo successo nella lotta al terrorismo e sta cercando di normalizzare i rapporti con Paesi come la Russia e Israele. L'aeroporto della capitale turca è parzialmente riaperto. Le autorità riferiscono che il traffico aereo è tornato alla normalità, ma almeno un terzo dei voli è cancellato e ci sono molti ritardi.

Le autorità turche hanno dichiarato una giornata di lutto nazionale. Lo scalo di Ataturk è stato parzialmente riaperto, molti i ritardi. Non risultano per ora italiani tra i colpiti.

Tra le 41 vittime accertate dell'attacco di ieri sera all'aeroporto Ataturk di Istanbul, oltre ai cittadini turchi, ci sarebbero 5 sauditi - tra cui almeno 3 anche con cittadinanza turca -, 2 iracheni, 1 tunisino, 1 uzbeko, 1 cinese, 1 iraniano, 1 ucraino, 1 giordano. Si evince da una lista pubblicata su alcuni media turchi. Secondo quanto dichiarato dall'ambasciatore palestinese in Turchia, tra i morti c'è anche una donna palestinese di 28 anni, Nisreen Melhem, in vacanza a Istanbul con la famiglia. Altri 6 palestinesi risultano feriti. Non si escludono ancora vittime di altre nazionalità. Le vittime di cui finora è stata accertata l'identità sono 37.
Intanto i social network funzionano a singhiozzo in Turchia. Sia Facebook che Twitter risultano fortemente rallentati per gli utenti turchi, al punto da essere di fatto inaccessibili. Rallentamenti analoghi sul web sono avvenuti più volte anche in passato in occasioni di altre azioni terroristiche. L'obiettivo delle autorità di Ankara, tra l'altro, è quello di limitare la circolazioni di immagini e informazioni sull'attentato

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