domenica 26 giugno 2016

PRESO Fazzalari, boss della 'ndrangheta, latitante da 20 anni. Era il secondo più pericoloso ricercato


TAURIANOVA (Reggio Calabria), 26 giugno - E' stato arrestato dopo 20 anni di ricerche il super latitante Ernesto Fazzalari, boss della 'ndrangheta. Lo annuncia il premier, Matteo Renzi, su Twitter: "Preso nella notte dai carabinieri il boss della 'ndrangheta Fazzalari. Grazie a giudici e forze dell'Ordine. Viva l'Italia". Fazzalari deve scontare l'ergastolo per associazione di tipo mafioso, omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi, rapina ed altri gravi reati.
Nato a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, il 16 settembre del 1969, Fazzalari dal febbraio del 2004 era ricercato anche in campo internazionale per arresto a fini estradizionali.

Si nascondeva nel suo paese di origine - Il latitante è stato bloccato proprio nel suo paese natale, Taurianova, all'interno di un'abitazione in un complesso di caseggiati a ridosso di un'impervia area aspromontana. Ad individuarlo sono stati i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria, con la collaborazione del Gruppo Intervento Speciale (Gis) e dello Squadrone Cacciatori Calabria. Sorpreso nel cuore della notte, il latitante non ha opposto resistenza e, subito dopo l’irruzione degli operatori del Gis, ha fornito le proprie generalità lasciandosi ammanettare. Nel corso della perquisizione è stata rinvenuta una pistola con il relativo munizionamento e altro materiale ritenuto di interesse e suscettibile di ulteriori approfondimenti investigativi.

Il secondo latitante più pericoloso - Fazzalari rappresentava il secondo ricercato per importanza e pericolosità dopo Matteo Messina Denaro. E' quanto affermano i carabinieri in una nota.

Con l'arresto di Ernesto Fazzalari scende a sei il numero dei super latitanti considerati di massima pericolosità dalla direzione centrale della polizia criminale. Si tratta di Attilio Cubeddu, Marco Di Lauro, Matteo Messina Denaro, Giovanni Motisi, Rocco Morabito e Giuseppe Giorgi.

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