EREVAN, 25 giugno - "La memoria non va annacquata né dimenticata: la memoria è fonte di pace e di futuro". Lo ha scritto papa Francesco sul Libro d'Onore al Memoriale di Tzitzernakaberd, la "Fortezza delle Rondini", il monumento dedicato alle vittime del genocidio del popolo armeno. Il Pontefice ha poi deposto una corona di fiori e si è fermato in preghiera davanti alla fiamma perenne.
Il Pontefice ha poi incontrato una decina di discendenti dei bambini armeni che, a suo tempo, furono ospitati e salvati a Castel Gandolfo da Papa Benedetto XV.
Ankara convoca ambasciatore Vaticano in Turchia- L'ambasciatore del Vaticano in Turchia è stato convocato dal ministero degli Esteri di Ankara. La chiamata giunge poche ore dopo le dichiarazioni di Papa Francesco sul massacro del popolo armeno, definito dal Pontefice "il primo genocidio del XX secolo". Lo riferisce lo stesso nunzio apostolico, Antonio Lucibello, aggiungendo che, nel colloquio, le autorità turche hanno espresso "il loro disappunto" per le parole di Bergoglio.
La Turchia richiama il proprio diplomatico in Vaticano - La Turchia ha richiamato il proprio ambasciatore presso la Santa Sede per protestare contro il richiamo fatto da papa Francesco sul genocidio degli armeni, che Ankara non riconosce.
Ministro turco: "Parole del Papa inaccettabili" - Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavuysoglu ha definito "inaccettabili" le parole di papa Francesco sul genocidio armeno del 1915-16. Il capo della diplomazia turca ha scritto su Twitter che "le dichiarazioni del Pontefice, che non sono fondate su dati storici e legali, sono inaccettabili".
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