La partenza del Twin Otter dal Polo |
Quella che sembrava una missione impossibile si è conclusa con un successo. La parte più dura e difficile è stata arrivare e ripartire dalla base Usa Amundsen-Scott del Polo Sud, nonostante i forti venti e temperature di -60 gradi, nel pieno dell'inverno antartico. L'equipaggio del Twin Otter, partito lo scorso 14 giugno da Calgary in Canada, ci è riuscito.
Nella base Usa erano presenti in 48 persone: 39 uomini e 9 donne. L'unico dato sicuro finora è che una delle due persone soccorse è un impiegato stagionale della Lockheed Martin Antarctic Support Contract (ASC), la società che si occupa della logistica nella base. La seconda persona evacuata ha invece un problema di salute diverso, che normalmente potrebbe essere gestito nella stazione Usa, ma che si è deciso di far evacuare "approfittando" del passaggio dell'aereo.
I due componenti della stazione antartica statunitense sono stati trasportati a Punta Arenas, nell'estremo sud del Cile, secondo quanto la National Science Foundation ha scritto sulla sua pagina Facebook.
"Da Punta Arenas, i due pazienti saranno trasferiti in una struttura sanitaria che potrà assicurargli livelli di cure non disponibili alla base statunitense antartica Amundsen-Scott" ha aggiunto la National Science Foundation, precisando che non è nota la città dove si trova la struttura.
Steve Barnet, che lavora nella stazione polare con il team di astronomi dell'università del Wisconsin, ma attualmente si trova negli Stati Uniti, ha lodato la squadra di salvataggio. "Il coraggio dei piloti nell'effettuare il volo in condizioni estremamente dure è stato incredibile e entusiasmante" ha scritto Barnet in una mail. "L'Antartide è un ambiente imperdonabile e punisce qualsiasi negligenza molto duramente" gli ha fatto eco Tim Stockings, direttore delle operazioni della base antartica britannica.
I viaggi in Antartide sono sempre un'incognita a causa del tempo, e proprio per questo durante l'inverno, da marzo a novembre, non ci sono voli verso il continente bianco. Solo nel 2001 e nel 2003 erano state fatte delle missioni di salvataggio invernale, ma mai al culmine dell'inverno come ora, quando buio e freddo sono al loro apice.
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