ROMA, 2 giugno - "Offeso dai media, vilipeso da fonti anonime, avrò la mia vendetta, in un modo o nell'altro". Parole dell'ammiraglio di squadra, Giuseppe De Giorgi, capo di Stato Maggiore della Marina uscente che a margine della di avvicendamento con il nuovo capo di Stato Maggiore della Forza Armata, ammiraglio di squadra Valter Girardelli, ha parlato di un "massacro ingiustificato" nei suoi confronti, riferendosi all'inchiesta della magistratura di Potenza su presunte pressioni per attivita' legate alla Marina in Sicilia. De Giorgi ha parlato di "interessi occulti" e ha chiarito di non riferirsi ai magistrati, assicurando di essere fiducioso che "tutto si chiarira'". "Mi sono avvalso di tutti gli elementi legali per tutelare la mia dignità", ha scandito De Giorgi.
La navigazione "non e' stata sempre calma", ma "gli attacchi contro di me non meritano attenzione oggi, soprattuto non la meritano i corvi e gli interessi occulti che hano diffuso dossier anonimi per tentare di condizionare il futuro della Marina". Sono parole pesanti, non semplici sassolini tolti dalle scarpe l'ultimo giorno, quelle che l'ammiraglio De Giorgi pronuncia nel discorso ufficiale con cui si congeda da Capo di Stato Maggiore della Marina, andando in pensione dopo oltre 40 anni di servizio nella forza armata. Parole dette alla presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, del ministro dell'Interno Angelino Alfano e delle altre massime autorita' militari e dei servizi di intelligence del Paese, oltre che di numerose autorita' civili e ovviamente di molti tra ufficiali, sotufficiali, graduati e marinai che affollavano la piazza d'onore del Ministero della Marina. De Giorgi ha quindi sottolineato il "sostegno morale" che gli e' venuto in questi mesi dalla forza armata ed ha espresso "gratitudine" per il "supporto morale del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio che ha avuto il coraggio di difendere pubblicamente la mia reputazione, all'apice della tempesta, quando altri hanno preferito defilarsi". L'ammiraglio ha aggiunto - a proposito sempre del premier Renzi - "sono grato e orgoglioso per il suo coraggio e la sua leadership". Ma chi piu' di tutti gli ha dato sostegno e forza, e non solo in questo momento, sono stati la moglie Elisabetta e il figlio Gabriele, "senza di loro sarei stato perduto infinite volte. Il loro amore e' stata la mia salvezza, la mia consolazione e il porto sicuro da cui ripartire nei momenti piu' difficile e duri della mia vita". E a loro due De Giorgi ha voluto dedicare la cerimonia di oggi.
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