LONDRA, 24 giugno - Il premier David Cameron, promotore della consultazione e del 'Remain', ha annunciato le sue dimissioni entro ottobre, assicurando che la volontà del popolo verrà rispettata ma che sarà un nuovo leader a guidare i negoziati con l'Ue necessari a sancire il divorzio tra Londra e Bruxelles. Il 'Remain' ha vinto a Londra, Irlanda del Nord e Scozia, dove non è escluso che il governo indipendentista convochi un nuovo referendum per staccarsi da Londra e riabbracciare l'Ue. Il primo ministro della Scozia ha detto un secondo referendum per l'indipendenza è "altamente probabile" dopo che il Regno Unito ha votato per lasciare l'UE. Nicola Sturgeon ha detto che è "democraticamente inaccettabile" che la Scozia affronti la prospettiva di essere messa fuori dell'UE contro la sua volontà. Ha aggiunto che il governo scozzese inizierà a preparare la legislazione per permettere un altro voto di indipendenza. La Scozia ha votato a favore del Regno Unito nella UE con il 62% contro il 38%.
venerdì 24 giugno 2016
Cameron lascia il governo e la Scozia vuol lasciare l'Inghilterra
LONDRA, 24 giugno - Il premier David Cameron, promotore della consultazione e del 'Remain', ha annunciato le sue dimissioni entro ottobre, assicurando che la volontà del popolo verrà rispettata ma che sarà un nuovo leader a guidare i negoziati con l'Ue necessari a sancire il divorzio tra Londra e Bruxelles. Il 'Remain' ha vinto a Londra, Irlanda del Nord e Scozia, dove non è escluso che il governo indipendentista convochi un nuovo referendum per staccarsi da Londra e riabbracciare l'Ue. Il primo ministro della Scozia ha detto un secondo referendum per l'indipendenza è "altamente probabile" dopo che il Regno Unito ha votato per lasciare l'UE. Nicola Sturgeon ha detto che è "democraticamente inaccettabile" che la Scozia affronti la prospettiva di essere messa fuori dell'UE contro la sua volontà. Ha aggiunto che il governo scozzese inizierà a preparare la legislazione per permettere un altro voto di indipendenza. La Scozia ha votato a favore del Regno Unito nella UE con il 62% contro il 38%.
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