NAPOLI, 23 giugno - La madre di Antonio Giglio, il bimbo di tre anni morto in circostanze analoghe a quelle di Fortuna Loffredo (la bambina di 6 anni deceduta dopo essere stata lanciata nel vuoto dall'ottavo piano del palazzo dove abitava, il 24 giugno del 2014, nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli) è accusata dalla Procura della Repubblica di Napoli dell'omicidio volontario del figlio. Lo scrive Il Mattino e la notizia è confermata da ambienti giudiziari. Finora, nei suoi confronti, era stato ipotizzato l'omicidio colposo.
Sorella indagato, Antonio ucciso da madre - "La tapparella era rotta, alzata a metà, lei l'ha sollevata ancora e ha buttato giù il figlio": con queste parole - contenute in un file audio mandato in onda da Radio 1 Rai - Antonella Caputo, sorella di Raimondo Caputo - l'uomo in carcere con l'accusa di avere violentato e ucciso Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni precipitata dall'ottavo piano del palazzo dove abitava, nel Parco Verde di Caivano (Napoli), il 24 giugno del 2014 - rivolge pesanti accuse alla compagna del fratello, madre di Antonio Giglio, il bimbo di 4 anni, morto un anno prima di Fortuna. "L'ex marito la ricattava, - dice ancora la donna - non voleva farle vedere la creatura, e allora lei ha detto o con me o con nessuno". Le parole di Antonella Caputo, secondo quanto riferisce ancora Radio 1 Rai, hanno contribuito a far riaprire l'inchiesta sulla morte del piccolo Antonio.
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