Antico e nuovo a Milano |
ROMA, 20 maggio - Federturismo, Confturismo e Assoturismo si dicono "fortemente preoccupate dal protrarsi estenuante del percorso evolutivo voluto per Enit" e chiedono al Governo, in un comunicato congiunto, di "dirimere la questione e accelerare i tempi", perchè il comparto turistico "non può continuare ad essere lasciato senza un supporto strutturato che tenga il passo dei nostri paesi concorrenti".
"Le imprese e le filiere produttive del Turismo Italiano - si legge nella nota - sono fortemente preoccupate dal protrarsi estenuante del percorso evolutivo voluto per Enit. Ad un anno dal commissariamento dell'Ente, la nuova configurazione non riesce a concretizzarsi e forzatamente il supporto di comunicazione e promozione all'estero della destinazione paese latita. Ne è esempio lampante la situazione di Expo Milano, che registra visitatori principalmente italiani e alberghi vuoti al 50%, con una notorietà dell'evento sui principali mercati stranieri ancora estremamente bassa".
"Un settore centrale per le prospettive di crescita economica e di impiego dell'Italia come il comparto del turismo - sostengono Federturismo, Confturismo e Assoturismo -, non può continuare ad essere lasciato senza un supporto strutturato che tenga il passo dei nostri paesi concorrenti, Francia e Spagna in testa".
"In tale contesto chiediamo pertanto un chiaro impegno del Governo a dirimere la questione e accelerare i tempi, ivi compreso il recepire le indicazioni in merito al rappresentante delle imprese in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Enit, non ancora richieste dal Ministro Franceschini".
"Per contro, se la visione del Governo è quella di un nuovo soggetto unitario di promozione globale dell'attività produttiva e dell'attrattività paese, le imprese del turismo italiano - sostengono - sono pronte a dare il proprio fattivo contributo di esperienza e competenza a un tavolo di lavoro ristretto da convocare al più presto: in un mercato globale così competitivo il fattore tempo è determinante, così come la chiarezza di strategia e la capacità di comunicarla sui mercati".
"Il sistema del turismo italiano, le sue imprese, i suoi lavoratori e le prospettive per poter creare altre imprese e altro lavoro non possono aspettare oltre - concludono le tre associazioni di categoria -: continuare a attendere e rinviare diventerebbe una chiara responsabilità politica".
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