NAPOLI, 27 maggio - Rischio caos su De Luca se la Cassazione, come sembra probabile, decidesse di attribuire al giudice ordinario e non più al Tar la competenza sull'applicazione della legge Severino ai politici condannati. La giustizia ordinaria, infatti, potrebbe decidere di applicarla in maniera meno 'lasca' rispetto a quella amministrativa e, anche se eletto, De Luca potrebbe venire sospeso per 18 mesi. Si tratta - dice il diretto interessato però - di un "problema superabile" anche secondo il premier. Intanto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, anche lui finito nella 'tagliola' della Severino va all'attacco.
De Luca, per Renzi Severino è problema superabile - Renzi "ha chiaramente definito la Severino un problema superabile, confermando che chi viene scelto dai cittadini, con un voto democratico, potrà tranquillamente governare. Rimaniamo sui problemi dei cittadini. Prepariamoci a far rinascere la Regione dell'immobilismo e dei 400 consulenti inutili". Così in una nota Vincenzo De Luca. "Sulla base delle anticipazioni di una pronuncia della Cassazione - attacca - si è sviluppato un altro episodio della strategia della 'confusione'. Hanno paura di perdere. Sono alla disperazione. Se la Cassazione stabilisce che la competenza è del tribunale ordinario, piuttosto che del Tar, per noi non cambia assolutamente nulla". Così Vincenzo De Luca.
De Magistris, molto gravi fughe di notizie -"Ancora una volta sulla mia vicenda si registrano anomalie e macroscopiche violazioni di legge quale un'anticipazione di Camera di Consiglio prima che vengano depositate le motivazioni. Non so se abbia precedenti, ma lo ritengo estremamente grave". Così Luigi de Magistris all'ANSA in merito alla sentenza della Cassazione sulla legge Severino.
La vicenda
Potrebbe essere depositato entro venerdì mattina il verdetto della Cassazione sulla legge Severino. Il consigliere relatore Stefano Petitti è stato sollecitato a scrivere la sentenza e a depositarla prima del week end, ma non è certo che questa indicazione possa essere rispettata data la complessità della materia. L'orientamento dei giudici, già emerso prima della camera di consiglio, sarebbe comunque ampiamente maggioritario per attribuire al giudice ordinario, e non al Tar, la competenza ad applicare la legge Severino ai politici condannati.
Le Sezioni Unite civili della Cassazione, riunitesi oggi, dovevano appunto stabilire se sia del giudice ordinario o del Tar la competenza a decidere il 'destino' dei politici condannati e incappati nell'esilio forzato dagli incarichi elettivi per effetto della legge Severino. Se la tempistica sarà rispetta, la decisione degli 'ermellini' potrebbe incidere già sulla tornata elettorale di domenica prossima, in particolare per la Campania - una delle regioni dove si vota insieme a Marche, Puglia, Toscana, Liguria, Veneto e Umbria - dove si tratta di capire se, in caso di vittoria dello sfidante Vincenzo De Luca, sarà effettivamente il candidato del Pd a governare la regione e a prenderne le redini dalle mani del governatore uscente Stefano Caldoro del Pdl che nel marzo 2010 aveva avuto la meglio con più di dieci voti percentuali di scarto. De Luca, infatti, se la Suprema Corte - come tutto fa presumere anche in base alle indicazioni espresse da ben due diversi rappresentanti della Procura della Cassazione - affiderà al tribunale ordinario l'ultima parola sull'applicazione della Severino, potrebbe avere la strada in salita per insediarsi nel nuovo incarico e potrebbe dover 'scontare' diciotto mesi di purgatorio 'severiniano'. Tradizionalmente, infatti, i magistrati ordinari sono meno 'laschi' di quelli contabili nell'applicare la Severino, anche se le eccezioni si possono sempre verificare.
A sollevare il problema della competenza davanti alle Sezioni Unite civili, presiedute da Antonio Rovelli, il 'numero due' della Cassazione dopo il Primo presidente Giorgio Santacroce, è stato un ricorso del 'Movimento per la difesa del cittadino' difeso dall'avvocato Gianluigi Pellegrino che è stato "molto soddisfatto" per la lancia spezzata, a discapito di Tar e Consiglio di Stato, sia dal Pg Luigi Salvato che aveva depositato una requisitoria scritta un paio di mesi fa, sia dal Pg Umberto Apice presente all'udienza svoltasi stamani nell'Aula Magna a porte chiuse. Un parere per il quale ha invece 'masticato amaro' l'avvocato Lorenzo Lentini che ha difeso il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, anche lui condannato e 'reintegrato' in servizio dal Tar. Per quanto riguarda De Luca, lo scorso 21 gennaio il Tribunale di Salerno lo ha condannato - pena sospesa - a un anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso di ufficio in relazione alla nomina di un project manager per il progetto di realizzazione del termovalorizzatore di Salerno. In forza della Severino, il 23 gennaio De Luca è stato sospeso per diciotto mesi dalle sue funzioni di sindaco di Salerno nelle quali tre giorni dopo lo ha 'rimesso' il Tar della Campania.
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