NAPOLI, 29 maggio - Si complica sempre di più la vicenda del candidato Pd in regione Campania, Vincenzo De Luca, che risulta nella lista degli 'impresentabili' fornita oggi dalla commissione Antimafia e che contiene 17 nomi di candidati campani e pugliesi. "Abbiamo fatto il nostro compito", rivendica la presidente dell'organismo parlamentare, Rosi Bindi, ma è chiaro che tutta la vicenda ingenera caos e la Bindi viene presa d'attacco dall'area renziana del Pd che la accusa di violare la Costituzione. Non solo: il presidente del Pd, Matteo Orfini, l'accusa di fare "processi in piazza".
''Ho dato mandato al mio legale di querelare per diffamazione la signora Bindi. Io sfido la signora Bindi ad un dibattito pubblico, entro la mattinata di domani, per poterla sbugiardare, e dimostrare che l'unica impresentabile è lei''. Così il candidato alla presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca. ''Mi pare evidente che questa campagna di aggressione, che sarebbe stata eccessiva anche per Totò Riina, ha un solo obiettivo: cercare di mettere in difficoltà il Governo nazionale e Renzi. L'aggressione vera è al segretario del partito'', ha detto, a Napoli, Vincenzo De Luca.
E dopo le critiche che le sono state mosse arrivano le parole del presidente della Commissione Antimafia: "Nessuna iniziativa è stata presa in modo autonomo dalla presidente Bindi", ha detto Rosy Bindi. "L'Ufficio di presidenza, allargato ai capigruppo, ha condiviso tutte le procedure nelle diverse fasi del percorso di verifica, dando pieno mandato alla presidente di concludere il lavoro".
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