ROMA, 30 maggio - Giugno sarà il mese nero delle tasse per i contribuenti italiani. Lo conferma la Cgia di Mestre che ha calcolato in oltre 56 mld di euro la cifra che famiglie e imprese verseranno all'erario e agli enti locali tra Imu, Tasi, Irpef, addizionali sulle persone fisiche, Irap, Ires, Iva e Tari. In termini assoluti, l'imposta che graverà maggiormente sulle aziende sarà l'Ires: saldo 2014 e acconto 2015 porteranno nelle casse dello Stato 10,5 mld. Altrettanto "impegnativo" sarà il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori delle imprese: queste ultime dovranno sborsare 10,4 miliardi di euro circa. Per le famiglie, invece, l'impegno economico più oneroso sarà dato dal pagamento della prima rata della Tasi: dei 2,3 miliardi di euro attesi dai Comuni, i proprietari delle abitazioni principali dovranno versare circa 1,65 miliardi di euro.
Cgia: "Quadro estremamente incerto" - Il gettito di ciascuna imposta è stato stimato sulla base dell'andamento registrato negli ultimi anni, tenendo poi conto delle principali modifiche legislative intervenute recentemente. "Pur essendo una delle principali scadenze fiscali dell'anno – segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - ancora una volta i cittadini e gli imprenditori sono chiamati a operare in un quadro estremamente incerto. In materia di Tasi e di Imu, ad esempio, i Comuni avranno tempo fino alla fine di luglio per deliberare le aliquote da applicare quest'anno. Pertanto, il prossimo 16 giugno gran parte dei contribuenti verseranno la prima rata della Tasi o dell'Imu sulla base delle disposizioni riferite al 2014 e solo con la scadenza di dicembre sapranno realmente quanto dovranno pagare".
A luglio previsti altri 33,6 miliardi - Ma le cattive notizie non terminano qui. Anche nel mese di luglio è prevista una scadenza fiscale da far tremare i polsi: tra Irpef, addizionali, Ires, Irap e Iva, i contribuenti italiani dovranno versare all'erario 33,6 miliardi di euro. In questi due mesi i datori di lavoro dovranno inoltre pagare le ritenute dei propri dipendenti e degli eventuali collaboratori, i committenti quelle dei professionisti per le prestazioni ricevute da questi ultimi, mentre le imprese e i lavoratori autonomi dovranno onorare l'Iva. Gli imprenditori e i lavoratori autonomi, come pure i contribuenti con redditi sui quali non sono state trattenute completamente le imposte, dovranno altresì versare il saldo 2014 e la prima rata d'acconto 2015 delle imposte sui redditi Irpef, Ires e Irap; inoltre, devono corrispondere anche il tributo camerale che da quest'anno è stato ridotto del 35%, con un risparmio per le imprese di circa 280 milioni di euro.
Cgia: "Quadro estremamente incerto" - Il gettito di ciascuna imposta è stato stimato sulla base dell'andamento registrato negli ultimi anni, tenendo poi conto delle principali modifiche legislative intervenute recentemente. "Pur essendo una delle principali scadenze fiscali dell'anno – segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - ancora una volta i cittadini e gli imprenditori sono chiamati a operare in un quadro estremamente incerto. In materia di Tasi e di Imu, ad esempio, i Comuni avranno tempo fino alla fine di luglio per deliberare le aliquote da applicare quest'anno. Pertanto, il prossimo 16 giugno gran parte dei contribuenti verseranno la prima rata della Tasi o dell'Imu sulla base delle disposizioni riferite al 2014 e solo con la scadenza di dicembre sapranno realmente quanto dovranno pagare".
A luglio previsti altri 33,6 miliardi - Ma le cattive notizie non terminano qui. Anche nel mese di luglio è prevista una scadenza fiscale da far tremare i polsi: tra Irpef, addizionali, Ires, Irap e Iva, i contribuenti italiani dovranno versare all'erario 33,6 miliardi di euro. In questi due mesi i datori di lavoro dovranno inoltre pagare le ritenute dei propri dipendenti e degli eventuali collaboratori, i committenti quelle dei professionisti per le prestazioni ricevute da questi ultimi, mentre le imprese e i lavoratori autonomi dovranno onorare l'Iva. Gli imprenditori e i lavoratori autonomi, come pure i contribuenti con redditi sui quali non sono state trattenute completamente le imposte, dovranno altresì versare il saldo 2014 e la prima rata d'acconto 2015 delle imposte sui redditi Irpef, Ires e Irap; inoltre, devono corrispondere anche il tributo camerale che da quest'anno è stato ridotto del 35%, con un risparmio per le imprese di circa 280 milioni di euro.
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