lunedì 13 febbraio 2017

ROMA, l'assessore BERDINI: vittima di una trappola


ROMA, 13 febbraio - "Il M5S ha la grande opportunità di continuare l`azione fin qui intrapresa per cambiare Roma. Se la Raggi vuole, io ci sono". Così l'assessore all'urbanistica del comune di Roma, Paolo Berdini, in un intervento sul Fatto quotidiano. Berdini parla anche del caso mediatico in cui è coinvolto, con la registrazione di un'intervista che ha incrinato il rapporto col sindaco Raggi: "Sono vittima di una trappola, il giornalista mi disse di essere un militante del movimento".

Macchina del fango contro di me - "Oggi - scrive l'urbanista al centro della vicenda di una controversa intervista alla Stampa sfociata in dimissioni respinte con riserva dalla sindaca Virginia Raggi - sono di fronte a un accanimento mediatico senza precedenti. E c'è un perché: la posta in gioco è alta e si chiama Stadio di Tor di Valle. Insieme a una complessiva azione di rientro nella legalità che la giunta Raggi, seppure tra incertezze e inadeguatezze, ha portato avanti finora".

"Mi vogliono fermare per lo stadio" - Quanto allo stadio, "la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa", "non nascondo - scrive Berdini - che in diversi momenti, soprattutto a partire da dicembre, ho provato solitudine. Per mesi sono stato l'assessore 'contro', anche nella riunione che si è tenuta martedì 7 febbraio nel mio assessorato. Che non si è conclusa come i fautori del progetto speravano".

L'intervista uscita su La Stampa - "Il giorno seguente - spiega Berdini -, guarda caso, viene pubblicata una 'intervista truffa'. Con una sapiente regia delle uscite un quotidiano pubblica prima una conversazione, poi una registrazione e infine un altro stralcio di quell'audio. Tutto riferito a fatti risalenti non al giorno prima, ma addirittura a venerdì tre febbraio. Devo pensare che sia un caso? Perché tenersela quattro giorni nel cassetto?".

"Giornalista? Si è presentato come militante 5 stelle" - "Quel venerdì dopo quattro ore di teso confronto sull'emergenza abitativa - spiega l'assessore in bilico - un ragazzo mi si è presentato nella sala della conferenza come un militante cinquestelle e abbiamo parlato a lungo di alcune questioni romane. Solo dopo, all'esterno, sono caduto nella trappola con una registrazione illegale. E' evidente che vogliono farmi fuori. Il vero punto è la colata di cemento che si vuole imporre a tutti i costi ad una città già martoriata, ridotta a un ammasso di perfierie senza anima e senza quei requisiti di civiltà che dovrebbero contraddistinguere la capitale d'Italia".

L'appello al Movimento: andiamo avanti - Da qui la conclusione: "Oggi il M5S, se vuole, ha la grande opportunità di continuare l'azione din qui intrapresa per far cambiare passo a Roma. Lo stadio di Tor di Valle è il banco di prova per fermare blocchi di potere che da sempre difendono la spezulazione fondairia e finanziaria a scapito dei diritti dei cittadini. Se la Raggi vuole fare questa battaglia mi troverà al suo fianco. In caso contrario, le mie dimissioni sono già sul suo tavolo".

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