mercoledì 31 agosto 2016

PADOVA, i genitori rifiutano la chemio. Muore ragazza leucemica di 18 anni


PADOVA, 31 agosto - Meno di un anno di tempo, poi la leucemia l'ha consumata. Eleonora Bottaro, brillante studentessa dell'istituto agrario di Bagnoli (Padova), è morta a 18 anni, divorata da un male contro il quale non ha nemmeno combattuto. Una scelta sua e della sua famiglia, tutti sostenitori delle cure alternative. Secondo "Il Mattino di Padova" papà Lino e mamma Rita non volevano la chemioterapia e si sono battuti fino all'ultimo per rifiutare la medicina tradizionale. La diagnosi di leucemia per Eleonora è arrivata quando era ancora minorenne. Di fronte alla determinazione dei medici padovani che volevano praticare la chemioterapia, marito e moglie hanno deciso di dimettere volontariamente la figlia diciassettenne: una scelta che è costata loro la perdita della patria potestà.
I genitori, nonostante le resistenza, sono riusciti a far curare in Svizzera la figlia con preparati a base di cortisone mentre nelle ultime settimane chiedevano dosi massicce di vitamina C. Appena comparsa la malattia hanno deciso di affrontarla in maniera non convenzionale: seguono la filosofia dell’ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer, secondo cui le malattie non sarebbero altro che una risposta dell’organismo a traumi psicologici irrisolti. Nel caso specifico, secondo loro, sarebbe insorta dopo la morte prematura del fratello Luca a soli 22 anni: il giovane nel 2013 venne stroncato da un aneurisma mentre si trovava in vacanza a Folgaria. La diagnosi di leucemia per Eleonora è arrivata quando la ragazza era ancora minorenne. Di fronte alla determinazione dei medici padovani che volevano praticare la chemioterapia, marito e moglie hanno deciso di dimettere volontariamente la figlia diciassettenne. Immediata la segnalazione al tribunale dei Minori da parte della direzione dell’Azienda ospedaliera. Nel giro di poche settimane è decaduta la patria potestà per Lino Bottaro, fotografo e giornalista (creatore del sito Stampa Libera) e la consorte Rita, costretti a rivolgersi all’avvocato Gian Mario Balduin per gestire questa delicata situazione. Tutore di Eleonora è stato nominato il professor Paolo Benciolini di Medicina Legale. Dopo una non facile mediazione la famiglia è riuscita a ottenere che la figlia venisse ricoverata in Svizzera all’ospedale di Bellinzona. Lì è possibile infatti seguire percorsi alternativi alla medicina tradizionale. «È stata un’esperienza molto dura e triste» commenta l’avvocato Balduin, che segue ancora la famiglia Bottaro. «Continuavano a darci degli assassini. Non abbiamo fatto altro che ricordare che ci deve essere una libertà di cura». Il legale padovano ha dovuto tutelare marito e moglie di fronte al tribunale dei Minori, dove sono state presentate anche centinaia di firme di compaesani (compreso il sindaco di Bagnoli) che certificavano la serietà della famiglia. Ha dovuto anche accompagnarli anche a tutti gli incontri avuti con i medici che stavano seguendo la ragazza, divenuta maggiorenne il 14 agosto scorso. «Sembrava che dopo le cure in Svizzera si fosse ripresa» racconta ancora l’avvocato. «Ma la situazione è nuovamente precipitata». è stata quindi ricoverata all’ospedale di Schiavonia ma ormai le forze se ne stavano andando. L’ultimo ricorso presentato è quello in cui si chiedevano dosi massicce di vitamina C. Poi è arrivata la morte.

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