venerdì 8 gennaio 2016

Tunisino o marocchino? Non si sa chi sia l'uomo ucciso dalla polizia a PARIGI

Un robot (a destra) esamina il corpo dell'uomo appena ucciso dalla polizia, in una foto postata su twitter
PARIGI, 8 gennaio - Mistero sempre più fitto sull'identità dell'uomo ucciso ieri mentre si dirigeva, con un coltello in mano, verso il commissariato del 18/o arrondissement parigino. Il nome di Sallah Alì, 20 anni, marocchino, diffuso dopo la sua morte, è quello che l'uomo fermato per furto nel 2013, comunicò alla polizia. Ma il testo di rivendicazione a nome di Daesh, trovatogli in tasca, comincia con la frase "Je suis Abou..." (Io sono Abou...),e poi si legge un nome diverso, Tarek B., e alla terza riga si parla della città di "Tunisi". Sallah Alì, presunta identità alla quale corrispondono le impronte digitali del cadavere, aveva detto nel 2013 all'epoca del fermo di essere marocchino, nato nel 1995 a Casablanca, in Marocco, e in quel momento senza fissa dimora. Ma tale identità non è ancora confermata.
L'uomo ucciso a Parigi "non ha avuto in alcun modo un atteggiamento aggressivo":  riferisce in lacrime Charlotte, una testimone della sparatoria. "Ero a pochi metri di distanza. Ho visto perfettamente quell'individuo avvicinarsi agli agenti schierati all'ingresso. Quelli gli hanno chiesto di indietreggiare - ha aggiunto - lui ha fatto due passi indietro, poi ha ricominciato a camminare verso di loro. Aveva le mani alzate e nessun coltello. Ma la polizia ha aperto il fuoco uccidendolo con tre colpi".

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