Il killer in azione, ripreso da una telecamera di sicurezza |
TEL AVIV, 1 gennaio - Una sparatoria è avvenuta in Dizengoff Street, in pieno centro a Tel Aviv. Secondo il portavoce della MDA (Croce Rossa israeliana) Zaki Heller, la sparatoria ha avuto luogo nei pressi di un bar al numero 30 della via. Due persone sono state uccise, quattro sono in condizioni critiche e cinque in condizioni medie. Paramedici MDA erano sulla scena per soccorrere i feriti, poi portati al Sorasky Medical Center di Tel Aviv e al Wolfson Medical Center di Holon.
La polizia ha arrestato una figura sospetta ma il tiratore rimane ancora a piede libero. Il killer, un arabo israeliano, è stato identificato e gli agenti dei servizi segreti hanno raggiunto la sua casa nel Wadi Ara, nel nord del Paese. Secondo i mass media, la sua identificazione è stata resa possibile grazie al padre, sulla base delle immagini trasmesse in precedenza dalla televisione. L'uomo ha subito avvertito la polizia israeliana, che è accorsa nella sua abitazione per acquisire altri elementi utili alle indagini. Pare che sia mentalmente instabile e non aderente allo Stato islamico. Il suo legale ha spiegato di averlo già rappresentato quando aveva aggredito un soldato: "Quest'uomo non è sano, per quanto ne sappia da quando lo rappresento - ha detto - è stato in cura e lo è ancora in cura, di recente andava in giro per strada come un malato di mente".
Per ora non sono state chiarite le motivazioni della sparatoria, anche seil sindaco non aveva molti dubbi, prima dell'identificazione dello sparatore. Ron Huldai ha detto ai giornalisti sul posto che "questo sembra essere un attacco terroristico motivata dal nazionalismo".
Secondo i testimoni, il killer imbracciava un fucile d'assalto.
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