mercoledì 13 gennaio 2016

ISTANBUL, fermati tre russi, offrivano supporto logistico ai jihadisti



ISTANBUL, 13 gennaio - Fermati tre cittadini russi nella provincia meridionale di Antalya per sospetti legami con l'Isis. Secondo l'agenzia di stampa Anadolu, sarebbero accusati di aver fornito supporto logistico ai jihadisti. Non è chiaro se per gli investigatori possano anche aver avuto un ruolo nella preparazione dell'attacco di Istanbul.
Nell'ultimo mese l'intelligence turca aveva lanciato due diversi allarmi a tutte le forze di sicurezza del Paese su possibili attacchi dell'Isis su vasta scala a turisti e stranieri. Datati 17 dicembre e 4 gennaio, allertavano sull'intenzione di diversi jihadisti entrati dalla Siria di condurre attacchi contro obiettivi turistici e contro le rappresentanze diplomatiche in Turchia dei Paesi Nato coinvolti nella guerra al Califfato.
E' dell'Isis il kamikaze, un siriano di 28 anni, che si è fatto esplodere a Istanbul tra la folla di turisti, uccidendo 10 persone (otto cittadini tedeschi) e ferendone altre 15, sempre stranieri. E' accaduto nel quartiere turistico di Sultanahmet, una zona molto frequentata in quanto ospita le maggiori attrazioni turistiche della città.  L'attentatore era arrivato da poco in Turchia dalla Siria, ha detto il vicepremier turco Numan Kurtulmus. Secondo l'agenzia di stampa Dogan sarebbe stato identificato come Nabil Fadli, di origine saudita. Le autorità turche hanno finora indicato che il kamikaze era un 28enne siriano.

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