venerdì 23 maggio 2014

I ghiacciai italiani diminuiti del 40% in 30 anni

ROMA - La superficie dei ghiacciai italiani negli ultimi trent'anni si è quasi dimezzata. Dal 1984, il cuore freddo delle nostre montagne è diminuito del 40 per cento, a causa dei cambiamenti climatici. Sempre più piccole e frammentate, le lastre di ghiaccio avrebbero nelle pietre e nei detriti la loro unica speranza di conservazione. Lo scioglimento sta infatti innescando un meccanismo di autodifesa: i ghiacci si ritirano e le pareti rocciose si sbriciolano, riversando sassi che proteggono lo strato sottostante. Il catasto nazionale dei ghiacciai è stato realizzato dall'Università degli Studi di Milano.
Trent'anni di declino - L'estensione complessiva dei ghiacciai in Italia ora è di 368 chilometri quadrati, tanto quanto la superficie del lago di Garda. Nel 1984, anno dell'ultimo castasto, i chilometri quadrati erano 609. La causa è il riscaldamento globale, che frammenta e rende più piccoli i ghiacciai della Penisola. Negli anni Cinquanta erano 824, ora sono 896, numeri che evidenziano lo sfaldarsi degli strati. Come conseguenza di questo fenomeno, si assiste a una crescita massiccia dei cosiddetti ghiacciai neri.
Ghiacciai neri - I ghiacci, ritirandosi, provocano il distacco dalle pareti rocciose di grandi quantità di detriti, sotto forma di sassi. Le pietre che si staccano formano uno strato protettivo, una coperta che sigilla e protegge il ghiaccio sottostante. "La loro superficie è aumentata del 20 per cento dagli anni Sessanta a oggi, formando uno strato che potrà forse regalare qualche anno di vita in più ai nostri ghiacciai", spiegano gli autori della ricerca riguardo questo meccanismo di autodifesa.
I corpi glaciali in Italia sono di piccole dimensioni (in media 0,4 chilometri quadrati); le uniche tre eccezioni, superando i 10 chilometri quadrati, sono i Forni in Lombardia, il Miage in Valle d'Aosta e il complesso Adamello Mandrone, tra Lombardia e Trentino. "I modelli ci dicono che entro la fine del secolo si potrebbe estinguere il 50-90% dei ghiacciai alpini", concludono i ricercatori.

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