MILANO - Corsa al rialzo dello spread. Il differenziale vola a 185 punti base col tasso al 3,16%, dopo essere ritornato in area 170 punti base venerdì. In attesa delle elezioni europee di domenica prossima, spiegano gli analisti, gli investitori si stanno posizionando su titoli di Stato ritenuti più sicuri, come il Bund, a discapito di quelli periferici, ossia dei titoli di Italia, Spagna, Grecia e Portogallo.
Piazza Affari risale dai minimi della mattinata ma resta pesante, zavorrata dallo stacco delle cedole che riguarda 22 società e dalla ripresa dello spread. Il Ftse Mib cede il 2,31% e resta la maglia nera in Europa, dove Londra, Parigi e Francoforte limitano i ribassi allo 0,5%. A picco i finanziari con Mediolanum (-4,35%), Generali (-4,13%), Unicredit (-3,87%). Pesante anche Eni, che quota senza dividendo, con le tensioni in Libia (-2,79%). Sui bancari pesa anche l'effetto dell'aumento di capitale da 8 miliardi di Deutsche Bank (-2%). Venduti in Europa i farmaceutici dopo che Astrazeneca ha rigettato la richiesta di Pfizer (-13%).
Piazza Affari risale dai minimi della mattinata ma resta pesante, zavorrata dallo stacco delle cedole che riguarda 22 società e dalla ripresa dello spread. Il Ftse Mib cede il 2,31% e resta la maglia nera in Europa, dove Londra, Parigi e Francoforte limitano i ribassi allo 0,5%. A picco i finanziari con Mediolanum (-4,35%), Generali (-4,13%), Unicredit (-3,87%). Pesante anche Eni, che quota senza dividendo, con le tensioni in Libia (-2,79%). Sui bancari pesa anche l'effetto dell'aumento di capitale da 8 miliardi di Deutsche Bank (-2%). Venduti in Europa i farmaceutici dopo che Astrazeneca ha rigettato la richiesta di Pfizer (-13%).
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