lunedì 17 giugno 2013

Il 96,6 delle acque di balneazione italiane è a norma (dati 2012 del ministero della salute)


ROMA - Il 96,6% delle acque di balneazione italiane è risultato a norma nel 2012. Il dato è contenuto nel Rapporto annuale del Ministero della Salute sulla qualità delle acque di balneazione, che ha censito anche la presenza di 61 punti di balneazione non conformi, l'1,3%, e di un' "acqua chiusa" alla balneazione. Il rapporto si basa sui dati forniti dalle Regioni su 5509 punti di balneazione in tutta Italia, di cui 4880 costieri e il resto lacustri o fluviali, che rappresentano più di un quarto di tutti quelli registrati in Europa. La classificazione delle acque è definita sulla base delle concentrazioni di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli come riportato nella Direttiva 2006/7/CE. Secondo i dati del ministero, dunque, il 96,6% delle acque di balneazione costiere è conforme ai valori obbligatori, con un incremento del 4,7% rispetto all'anno precedente. 61 acque di balneazione (1,3%) sono invece risultate non conformi al valore obbligatorio per gli Escherichia coli rispetto alle 21 nel 2011, che rappresenta un aumento del 0,9%. Una acqua di balneazione è stata chiusa durante tutta la stagione balneare rispetto alle 133 (2,7%) nel 2011. La percentuale di acque giudicate di qualita' 'eccellente' sulla base delle analisi è l'85,1%, mentre il 10,9 è 'buona' o 'sufficiente'. Per quanto riguarda le acque costiere l'86,3% è 'eccellente' e il 10,2 'buono' o 'sufficiente', mentre quelle interne sono eccellenti nel 75,5% dei casi e buone o sufficienti nel 16,1.
Il nostro Paese si piazza al di sopra della media europea per quanto riguarda la qualità delle acque, e risulta dietro a Cipro e Lussemburgo, che hanno il 100% di punti di balneazione eccellenti, ma si colloca anche dietro Malta, Croazia, Germania, Grecia e Portogallo. Per quanto riguarda le singole regioni, sono due quelle che hanno il 100% di acque conformi ad un livello 'eccellente', ovvero Emilia Romagna e Veneto, mentre i punti di balneazione peggiori sono per le zone costiere quelli dell'Abruzzo (la percentuale di conformità è dell'84.75%) e per le zone interne quelli del Lazio (sono conformi per il 75%).

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