venerdì 5 aprile 2013

Turismo "open air": in Italia - sorpresa - non conosce crisi



ROMA - Trend positivo per il turismo open air italiano. Secondo Impresa Turismo Dal 2005 ad oggi, infatti, hanno segno “più” i vari aspetti del fenomeno turistico dei campeggi e dei villaggi: cresce il numero delle strutture, aumenta la disponibilità di posti letto e si rafforza l’appeal sulla domanda turistica.
Nel dettaglio, nel 2011 l’offerta ricettiva italiana conta quasi 2.700 campeggi e villaggi (pari a circa il 2,32% delle strutture extralberghiere), cifra in crescita del +10,3% rispetto al 2005 (Fonte: Istat). 
Al crescere del numero di imprese, inoltre, corrisponde un incremento della capacità ricettiva: quasi 1,4 milioni di posti letto nel 2011 (+2% rispetto al 2005) che coprono il 55% dei posti letto totali del comparto complementare. 
A livello territoriale è il Trentino Alto Adige la regione con il maggior numero di campeggi e villaggi (271, circa il 10% del totale) – a cui seguono la Toscana (244 imprese) e la Puglia (228 imprese). In termini di posti letto è invece il Veneto al primo posto (224 mila - il 16,4% del totale), dopo il quale si posizionano la Toscana (quasi 180 mila posti letto) e la Puglia (oltre 106 mila).
Queste strutture catturano circa il 53% delle presenze turistiche dell’intero comparto extralberghiero, registrando un aumento del +8,3% rispetto al 2005 (sostanzialmente in linea con le dinamiche del comparto). Una domanda che conta 37 milioni di italiani e 30 milioni di stranieri (Fonte: Istat). Lo scorso anno sono arrivati circa 267mila nuovi ospiti (+3% rispetto al 2011), con un incremento di oltre 2.049.000 presenze (+3% rispetto al 2011), con una media di permanenza nelle strutture di poco meno di 7,4 giorni per ospite. La performance del settore ha dunque,  totalizzato 9.459.000 arrivi per un totale di oltre 70 milioni di presenze. Va ricordato che nella stagione 2011 si erano registrati circa  9 milioni di arrivi e 68 milioni di presenze. 
Gli ospiti sono per il 55% italiani e per il resto stranieri provenienti principalmente dal nord Europa, area tedesca e danese, oltre che dalla Francia ed in minor misura da Inghilterra e area dell’est.  Si tratta in media di famiglie con figli che richiedono sempre più un contatto con la natura coniugato al confort ed alla convenienza. In questo senso le aziende che hanno registrato i risultati più interessanti sono quelle che hanno investito in centri benessere, installazione di case mobili, in costante aumento soprattutto al centro nord, in servizi di kindergarden e babysitting con puericultrici professioniste, nei bungalows destinati alle coppie, collocati in un ambiente riservato e con servizio di mezza pensione, nonché in postazioni wi-fi e servizi wireless completamente gratuiti.
L’Osservatorio Nazionale del Turismo - dati Unioncamere -  mette in luce le strategie di promo commercializzazione delle imprese: l’86,3% dei campeggi e villaggi è presente online, quota sostanzialmente vicina alla media del comparto extralberghiero (84,3%), mentre ancora solo il 56,6% consente il booking online.
La vetrina di Internet restituisce alle imprese il 42,1% di turisti che utilizzano il web per prenotare il soggiorno (quasi il 45% nell’extralberghiero). Diverso lo scenario del circuito dei viaggi organizzati: solo il 19,1% delle imprese si affida agli operatori dell’intermediazione organizzata per vendere la propria offerta turistica, contro il 26,5% delle imprese extralberghiere nel complesso. Un canale, quello dell’intermediazione, che restituisce alle imprese circa il 13% della clientela e che dunque non andrebbe sottovalutato come potenziale attrattore di flussi turistici soprattutto in momenti di bassa stagione.
Ma chi sono i turisti che scelgono di soggiornare nei villaggi e campeggi? Sono turisti motivati in primis dalle bellezze naturalistiche dei luoghi (30,4%), dal desiderio di relax (28,8%) e di divertimento (18,4%), ma anche dal desiderio di vedere un posto mai visto (17,6%) e dalla possibilità di praticare sport (17%); tra le altre motivazioni emergono anche quelle di ordine pratico legate alla convenienza (13,2%). La vacanza open air conferma anche il suo appeal sul target delle famiglie con bambini,:infatti il 9% dei turisti italiani e stranieri che scelgono di soggiornare nelle strutture open air lo fa perché le ritiene un posto adatto ai bambini piccoli, contro una media Italia del 4,8%.
Tra i canali di comunicazione che influenzano la scelta del soggiorno al primo posto, dopo il passaparola (39,6%) e l’esperienza personale (29,7%), si posiziona Internet che guida le scelte del 27,8% dei turisti molto più che nella media Italia (23,1%).
Al di là di quali siano le motivazioni che inducono i turisti a scegliere una destinazione, una volta sul posto le attività che svolgono ci restituiscono un quadro di un turista attivo che si dedica sì allo sport (60,5%) ma  anche alla scoperta del territorio facendo escursioni (40,8%), fruendo dell’offerta culturale del luogo (l’11,1% visita musei e mostre, il 10,5% visita monumenti), degustando i prodotti tipici locali (21,7%) e assistendo a spettacoli musicali (15,2%).  Attività che fanno emergere, accanto al tradizionale binomio natura – relax quali motivazioni principali per la scelta della vacanza, un turista che una volta sul posto scopre di potersi immergere nell’offerta del territorio che va dalle ricchezze culturali all’interesse per le produzioni tipiche locali.




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