lunedì 16 febbraio 2015

ISIS da Tripoli: "siamo a sud di Roma". Rientrati 100 italiani, decapitati 21 cristiani copti egiziani

La decapitazione dei 21 cristiani copti sulla spiagga di Tripoli
ROMA, 16 febbraio - E' scattata l'operazione rimpatrio per gli italiani residenti in Libia: mentre la nostra ambasciata a Tripoli è stata chiusa "per il deteriorarsi della situazione", i nostri connazionali, più di 50, sono rientrati via nave approdando ad Augusta. Intanto l'Isis ha diffuso online un video, intitolato "messaggio firmato con il sangue alla Nazione della Croce", con decine di persone decapitate in Libia, e minaccia l'Italia: "Siamo a Sud di Roma".
Tecnici d'azienda, marittimi, gente che ha lasciato temporaneamente l'Italia per un periodo più o meno lungo, ma anche famiglie che praticamente da sempre vivono a Tripoli, o in altre città, e che non hanno abbandonato il Paese neppure nei momenti più duri della guerra contro Gheddafi. Sono loro il centinaio di italiani rimpatriati, in fuga dal caos e dalla minaccia dell'Isis. L'imbarcazione con a bordo i nostri connazionali è arrivata poco dopo la mezzanotte nel porto di Augusta, in Sicilia. la nave, il catamarano "San Gwann", della compagnia Virtu Ferries, è stato scortato da una nave militare spintasi a ridosso delle coste libiche, con un Predator dell'Aeronautica militare, un velivolo "a pilotaggio remoto" decollato dalla base del 32° Stormo dell'Aeronautica di Amendola, in Puglia, ha tenuto d'occhio la situazione dall'alto.
L'Isis ha diffuso online un nuovo video dal titolo "Un messaggio firmato con il sangue alla Nazione della Croce", che mostra la decapitazione di "decine di persone" in Libia: probabilmente si tratta dei 21 egiziani copti rapiti proprio in libia tra dicembre e gennaio, dei quali era stata annunciata l'esecuzione nei giorni scorsi. Nel messaggio, secondo quanto riferisce il Site (il sito americano di monitoraggio dell'estremismo islamico in rete), ci sono anche minacce all'italia: oltre al riferimento alla "nazione della Croce", si dice esplicitamente che "prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma... in Libia". Il video contiene minacce anche per gli americani: mentre scorrono immagini del mare insanguinato dai corpi degli egiziani copri decapitati, compare il messaggio "Avete buttato il corpo di Osama bin Laden in mare, mischieremo il suo sangue con il vostro". 
"Le bandiere nere dell'Isis sono già a Tripoli, si vedono sventolare dalle macchine che si aggirano nella città . La situazione è gravissima". E' l'allarme lanciato da fonti libiche vicine al governo di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale. La vecchia Capitale è oggi guidata dalle milizie filo-islamiche di Fajr Libya, che hanno preso il sopravvento imponendo un governo "parallelo", guidato da al Hassi, vicino ai Fratelli musulmani.
Aerei dell'esercito hanno colpito obiettivi dell'Isis in Libia in risposta all'uccisione dei 21 copti e sono tornati indenni alle loro basi. Lo riferisce la radio egiziana citando un comunicato dell'esercito. Nell'annuncio, riferisce il sito del quotidiano Al Ahram, l'esercito egiziano ha precisato di aver colpito diversi obiettivi tra cui "campi di addestramento e depositi di armi".

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