La donna ha descritto il ragazzo come "adorabile" e determinato a riuscire nella vita adulta. Non proveniva da un ambiente familiare problematico, ha sottolineato, "pero' constatavamo che si arrabbiava spesso e che gli serviva parecchio tempo per calmarsi". Percio' "decidemmo di lavorarci sopra", ha raccontato, "e come scuola ci impegnammo molto per aiutarlo a gestire la collera e a controllare le proprie emozioni". La cura "parve produrre risultati", ha proseguito, "e lui rispettò tutto il lavoro che gli dedicammo". Colui che sarebbe diventato il boia dello Stato Islamico, un simbolo della ferocia jihadista con le decapitazioni di ostaggi, alla fine si diplomo' con buoni voti e valutazioni nel complesso positive.
sabato 28 febbraio 2015
Troppo aggressivo a scuola: il boia dell'ISIS fu sottoposta a un ciclo di psicoterapia
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