martedì 24 febbraio 2015

La Corte dei Conti bacchetta la legge di Stabilità

ROMA, 24 febbraio - Tra clausole di salvaguardia e tagli di spesa previsti dalla legge di Stabilità, "anche l'impulso del bonus può essere vanificato se considerato non come elemento aggiuntivo permanente del reddito, ma come elemento compensativo di un aumento di pressione fiscale". E' quanto scrive la Corte dei Conti parlando dello stesso rischio anche per il taglio Irap. In merito alla spending review, si sottolinea la difficoltà nel realizzare "risparmi consistenti".

"Stop coperture incerte come lotta a evasione" - Per ridurre la pressione fiscale è "condizione ineludibile - scrive la magistratura contabile - mettere in discussione il perimetro dell'intervento pubblico. Anche per evitare un utilizzo forzato del fisco per garantire la copertura dei livelli di spesa ricorrendo a significative prenotazioni di gettito futuro e ad entrate incerte quali quelle legate alla lotta all'evasione".

"Contesto internazionale favorevole, ora riforme" - Prospettive internazionali e interne molto più favorevoli "aprono alla politica economica spazi di intervento inattesi". Così la legge di Stabilità "può trovare condizioni di realizzabilità più solide", scrive ancora la Corte dei Conti, citando in particolare, in un rapporto sulla finanza pubblica dopo la legge di Stabilità, il calo del petrolio, il deprezzamento dell'euro e il QE Bce. "Solo una rapida attuazione delle riforme può ora consentire di recuperare condizioni di certezza di operatori e imprese nel rapporto con la P.a."

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