lunedì 23 febbraio 2015

CHARLIE HEBDO mercoledì di nuovo in edicola. Graffiante. Estremismo, ma anche Strauss-Kahn


PARIGI, 23 febbraio - Più di un mese dopo due uomini armati hanno attaccato gli uffici del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi, uccidendo 12 persone, il nuovo numero del giornale sarà in edicola mercoledì. Come da tradizione, la nuova copertina è stata decisa oggi, per assicurarsi che sia il più tempestivo possibile. È dotata di una illustrazione di una serie di figure politiche e religiose, tra cui l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy, un jihadista, il papa e Marine Le Pen raffigurati come un branco di  animali furiosi che insegue un cagnolino il quale porta in bocca una copia dello stesso Charlie Hebdo.
Il settimanale satirico ha una lunga storia di  polemiche, con attacchi a personalità politiche e religiose. Prima del rilascio della copertina, Gerard Biard, nuovo caporedattore della pubblicazione, ha detto che la questione principale sarà inevitabilmente l'estremismo, in particolare alla luce delle sparatorie a Copenhagen del 14 febbraio e il 15, che richiamavano gli attentati di Parigi.
"So che alcuni diranno che siamo ossessionati, ma non siamo noi quelli che sono ossessionati - ha detto Biard - E’ chi crea la notizia che è ossessionato. E chi la crea sono i terroristi. Dopo Copenhagen, saremo costretti a parlarne di nuovo. Ma c'è anche Dominique Strauss-Kahn, è una fortuna che lo abbiamo!" Biard si riferiva all'ex capo del Fondo Monetario Internazionale, il cui processo con l'accusa di sfruttamento della prostituzione aggravata questo mese ha messo in luce particolari salaci della sua vita sessuale. Il numero di mercoledì affronterà anche la crisi del debito in Grecia, con un colloquio con il nuovo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis.
“Stiamo ricominciando. I funerali si sono svolti, abbiamo a che fare con l'assenza degli altri ed è lì che è difficile", ha detto l’editorialista Patrick Pelloux in un'intervista televisiva. "Abbiamo realizzando da tempo che non basta fare una sosta. Dobbiamo continuare perché la vita va avanti, la notizia continua", ha aggiunto.

La redazione sta ancora lavorando fuori degli uffici in locali offerti dal quotidiano Liberation , dove si era trasferito dopo l'attacco, ma sta pensando a traslocare in un paio di settimane. I giornalisti hanno visitato una posizione in un quartiere meridionale di Parigi, ma la sicurezza condiziona ora le loro scelte. "Nulla è certo su queste premesse," ha dichiarato Biard, aggiungendo che uno studio è in corso per determinare se il sito potrebbe essere dotato di un ingresso sicuro.

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