ROMA, 12 maggio - Indagini a tutto campo per scoprire gli autori dell'attentato dinamitardo avenuito alle 9.30 a via Marmorata a Roma, dove una bomba carta è esplosa vicino all'ufficio postale di via Marmorata, senza causare feriti. L'indicazione principale è quello di un atto di anarchici. L'ordigno rudimentale, collegato però a un timer, è esploso tra due automobili, una delle quali è rimasta danneggiata. E' la seconda volta nel giro di una settimana che una bomba rudimentale viene fatta esplodere davati a un ufficio postale: la scorsa settimana è acaduto in via Laurentina, sempre senza causare feriti.
Secondo alcune testimonianze raccolte, le esplosioni sarebbero state due. "Ho udito distintamente due boati", racconta all'Agi Stefano Cedroni, barista del chiosco "Tram Depot", vicino alle Poste davanti alle quali è scoppiato l'ordigno. E come lui la pensano molti degli abitanti della zona arrivati sul posto. "Ci sono state due esplosioni a distanza di due-tre secondi, la prima è stata piu' lieve e la seconda più forte", continua Stefano. La prima volta "ho pensato che si trattasse di un incidente, la seconda ho capito che eravamo di fronte a qualcosa di più grosso. Ha fatto tremare il chiosco". "Era troppo forte, si è capito subito che non si trattava di un incidente", aggiunge un altro testimone.
Cosa hanno detto gli inquirenti
- La scelta del posto in cui l'ordigno è stato collocato non è casuale
- Non c'era la volontà di provocare danni alle persone
- E' un atto dimostrativo
- La Polizia scientifica sta analizzando i resti dell'ordigno per verificare se ci sia la stessa mano di qello in via Laurentina
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