ORISTANO, 12 maggio - Nell'Oristanese è guerra ai fenicotteri che stanno devastando le risaie. Gli agricoltori esasperati sono arrivati ad organizzare anche delle ronde notturne per proteggere le loro culture di pregio armati di petardi e trombe da stadio. I coltivatori chiedono che la Regione intervenga per trovare una soluzione al problema senza escludere, peraltro, la possibilità di abbattere qualche esemplare per scoraggiare i volatili rosa dal lungo becco a ripresentarsi sui campi di riso. La denuncia è della Coldiretti regionale che a Cagliari, assieme all'Unione dei cacciatori di Sardegna ha fatto il punto sui danni provocati dalla fauna selvatica locale. Devastazione di culture e strutture provocate anche dagli splendidi fenicotteri - a tutela integrale - che in numero sempre crescente stanno arrivando nell'area del Sinis.
"Il fenicottero è il piu' grande disastro ambientale degli ultimi tempi: la crescita esponenziale degli esemplari sta mandando via tutti gli altri volatili anche dallo stagno cagliaritano di Molentargius", afferma il presidente dell'Unione cacciatori Bonifacio Cuccu . Che aspiega: "Anche le altre specie andrebbero tutelate". "Per di più il loro guano rende sterili terreni acque e se si va avanti così distruggeranno il loro ambiente per poi andare via", ha sottolineato Cuccu che è poi tornato sulla necessita' di tutelare gli ecosistemi anche con l'abbattimento controllato. "Non ci possono essere solo indennizzi, ci vuole una soluzione organica", ha invece evidenziato Luca Saba di Coldiretti che ha ricordato come i danni da fenicottero riguardano circa il 30 per cento dei tremila ettari di risaie dell'Oristanese.
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