lunedì 22 maggio 2017

Via libera alla MANOVRA BIS da parte della UE. Moscovici: buone notizie


BRUXELLES, 22 maggio - Via libera alla manovra bis da parte dell'Ue: "L'Italia conferma che le misure di bilancio addizionali richieste per il 2017 sono state prese e che quindi, in questa fase, nessun passo ulteriore è giudicato necessario per rispettare la regola del debito", scrive la Commissione Ue nel pacchetto di primavera che contiene l'analisi dei conti pubblici e le raccomandazioni. Bruxelles non ritiene ci siano le condizioni nemmeno per una procedura per squilibri macroeconomici, se si applicano le riforme raccomandate.

Moscovici, rivaluteremo la situazione dell'Italia in autunno. "La Commissione europea ha usato il suo margine di apprezzamento a riguardo della situazione ciclica in Italia" quindi "rivaluteremo la conformità con il criterio del debito sulla base delle nostre previsioni di autunno", ma per "oggi ci sono buone notizie". Così il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici, sottolineando per che "per il 2018 come avete visto non sono menzionate cifre" per lo sforzo di aggiustamento che dovrà essere fatto dall'Italia.

Gli impegni sulle riforme descritti nel Programma nazionale di riforma (PNR) sono "sufficientemente ambiziosi, ma l'assenza di dettagli sull'adozione e di un calendario dell'attuazione limita la loro credibilità", scrive la Commissione Ue a proposito di Italia, Portogallo e Cipro. Bruxelles spiega che "non c'è base per portare avanti una procedura per squilibri, purché ci sia una implementazione piena delle riforme" raccomandate.

Bruxelles incalza l'Italia perché reintroduca l'Imu per redditi alti. Per il 2018, afferma, l'Italia dovrà fare uno "sforzo di bilancio sostanzioso", e le politiche dovranno sia "rafforzare la ripresa" che assicurare la sostenibilità dei conti": lo scrive la Commissione Ue nelle raccomandazioni. Per questo chiede di "spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto".

E un richiamo arriva anche sulla giustizia e sulla riforma del Pubblico Impiego: "Ridurre la lunghezza dei processi della giustizia civile tramite un'efficace gestione dei casi e regole che assicurino la disciplina della procedura", è scritto nelle Raccomandazione della Commissione all'Italia. Restando nel campo della giustizia, l'esecutivo chiede anche di "aumentare la lotta contro la corruzione, in particolare rivedendo lo statuto delle limitazioni". Inoltre Bruxelles chiede il "completamento della riforma del pubblico impiego" e di "migliorare l'efficienza delle aziende pubbliche".

Dall'Ue la richiesta di agire su Npl, prendendo misure sull' insolvenza. "C'è la necessità di agire" sui Npl, e "quadri di insolvenza efficaci, inclusi in particolare ristrutturazioni extragiudiziali, sono cruciali". La Commissione raccomanda quindi "di prendere misure" all'Italia e altri Paesi quali Irlanda, Cipro, Portogallo, Slovenia e Bulgaria. Le misure consigliate sono "aumento della trasparenza", "vendita a istituzioni non bancarie specializzate", e un "uso più proattivo dei poteri di supervisione" oltre a "rendere più facile la vendita di questi asset". 

Bruxelles chiede anche di rafforzare la contrattazione collettiva. Rafforzare la contrattazione collettiva perché tenga conto delle situazioni locali, razionalizzare la spesa sociale migliorandone la sua composizione, assicurare politiche attive efficaci del mercato del lavoro e facilitare l'occupazione per il secondo percettore di reddito: è quanto raccomanda la Commissione Ue all'Italia nella sezione dedicata al lavoro. L'Italia deve "con il coinvolgimento delle parti sociali, rafforzare il quadro della contrattazione collettiva per consentire agli accordi collettivi di tenere meglio in considerazione le condizioni locali", scrive Bruxelles. La Ue evidenzia anche che l'Italia ha "uno dei più bassi tassi di occupazione femminile", anche perché alcune caratteristiche del sistema di benefit fiscali "scoraggiano i secondi percettori di reddito" e "l'accesso a servizi di cura di anziani e bambini resta limitato, con molte differenze regionali".

Nessun commento:

Posta un commento