lunedì 13 febbraio 2017

La direzione PD ha iniziato la RESA DEI CONTI





ROMA, 13 febbraio - Pd alla resa dei conti: la direzione ha iniziato la discussione sul futuro del partito, con il segretario Matteo Renzi che sta indicando la "road map": subito congresso, in vista del quale lui è pronto a dimettersi oppure le primarie. A patto che, avverte l'ex premier, "chi perde rispetti l'esito del voto". Ma la minoranza non si fida e insiste per regole concordate insieme, sollecitando un segretario di garanzia per la fase congressuale.
Parteciperanno sia il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni dia il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, alla direzione Pd. Il primo in quanto membro dell'organismo, il secondo perché invitato dal segretario Dem Matteo Renzi. Ma al momento, riferiscono fonti di governo, né il premier né il ministro hanno in programma di intervenire.
Perché crede che un congresso lampo sia un errore? E' la domanda posta dai cronisti all'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani che replica: "Lo dirò in direzione perché...". E' l'ennesimo errore di Renzi? Gli viene chiesto ancora. "Temo di sì", replica Bersani prima di entrare alla direzione dem.
"Credo che sia buon senso da parte di chi ha responsabilità di conduzione di una comunità accettare l'invito a fare il congresso prima delle elezioni". Lo ha detto Matteo Renzi parlando alla cruciale direzione del Pd sul futuro del partito e sul voto dopo il referendum e la sentenza della Consulta sull'Italicum. "Non possiamo più prendere in giro la nostra gente - ha detto in un altro passaggio - potete prendere in giro me ma non la nostra gente. Nel pieno rispetto dello statuto, con le stesse regole dell'ultima volta" si faccia il congresso. "Così che non si discuta da domani sulle regole. Ma torni la politica".  "Io non sarò mai il custode dei caminetti, preferisco il mare aperto della sfida che la palude. Facciamo il congresso e chi perde il giorno dopo dia una mano, non scappi con il pallone, non lasci da solo chi vince le primarie, non faccia quanto avvenuto a Roma".
"Non voglio scissioni. Ma se deve essere sia una scissione sulle idee, senza alibi, e non sul calendario". Lo dice Matteo Renzi nel suo intervento in direzione Pd. "Ho un'idea alta del congresso e ancor di più della scissione. E' un momento drammatico che mette in subbuglio i sentimenti. Discutiamo le linee politiche e poi ci dividiamo. Mai avrei pensato a una discussione sul calendario: o si fa il congresso prima delle elezioni o è scissione. E' una specie di ricatto morale e sono allergico ai ricatti".

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