sabato 26 marzo 2016

E' morto PAOLO POLI


ROMA, 26 marzo - "Addio Paolo Poli, la sua vita e la sua opera di artista libero e geniale sono un dono di amore per Firenze e per la cultura italiana". Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della morte del grande attore.
"L'ultimo gesto di quel dono - aggiunge il sindaco della città in cui Poli è nato nel 1929 - l'ha compiuto inaugurando con tutti noi l'indimenticabile riapertura, dopo vent'anni di abbandono, del Teatro Niccolini, la 'sua' casa. Il destino ha voluto che l'ultima sua apparizione pubblica avvenisse nel cuore culturale e storico di Firenze, in un indimenticabile racconto della sua vita che oggi è diventato il suo testamento artistico". Paolo Poli si è spento dopo un periodo di malattia nel tardo pomeriggio a Roma, dove era ricoverato. I funerali si terranno in forma privata nei prossimi giorni nella ''sua'' Firenze.
Renzi, con Paolo Poli scompare un grande della cultura - "Con Paolo Poli scompare un grande della cultura italiana". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi - che questa sera ha sentito la sorella Lucia per esprimerle il suo dolore - ricorda l'attore fiorentino.
Quella che è stata probabilmente l'ultima più applaudita apparizione pubblica di Paolo Poli risale a poco meno di tre mesi fa: il 7 gennaio scorso nella sua Firenze per l'inaugurazione, dopo il restauro, del Teatro Niccolini, chiuso da 20 anni e che è stato a lungo una delle sue 'case'. Una vera e propria festa per l'attore 87enne, con una piece-intervista intitolata appunto 'Teatrino', durante la quale, sollecitato dalla giornalista Valentina Grazzini, Poli ha ripercorso tutta la sua carriera aiutandosi con filmati e foto, ma soprattutto con la sua strabiliante memoria. Ai giornalisti, poco prima dello spettacolo, aveva parlato di tutto, anche del suo desiderio di come morire: a chi gli aveva chiesto se quella serata segnasse un 'ritorno a casa', rispose sorridendo: "Ma quale ritorno a casa. Spero di morire all'estero, come Dante Alighieri...".
Come al solito anche in quella occasione non lasciò inevasa ogni tipo di domanda, rispondendo sempre con l'arguzia e l'irriverenza che ne sono state la cifra in scena e nella vita. "Il premier Renzi? Spero che non ingrassi troppo... e' meglio più magro... ma del resto la televisione non imbellisce nessuno". E quanto alla scarsa partecipazione degli italiani ad iniziative di tipo culturale "questa - aveva detto Poli - non è certo una novita' di oggi: ricordo il successo di Mussolini, e quanti applausi ho sentito per Hitler. Io stesso ero qui a Firenze nel '38 con una bandierina, per accogliere l'orribile tiranno. La gente lo adora, il tiranno".

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