mercoledì 30 marzo 2016

ROMA, l'ex sindaco MARINO si assolve da tutto e attacca RENZI


ROMA, 30 marzo - Ignazio Marino ripercorre i suoi ultimi giorni da sindaco di Roma e attacca Matteo Renzi: "Un capo del governo non eletto da nessuno, unico in Europa, indica un commissario governativo al posto di un sindaco eletto da centinaia di migliaia di cittadini. Credo sia una lesione di democrazia - dichiara l'ex primo cittadino - La vicenda è stata vista con molta preoccupazione anche dalle Cancellerie di tutti i Paesi stranieri".
Non scioglie la riserva su una sua possibile candidatura alle comunali di Roma ma sostiene che in corsa al momento non ci siano candidati«all'altezza». Marino parla ai microfoni di Radio Capital e rivendica quanto fatto quando sedeva al Campidoglio. A Roma, secondo l'ex sindaco, il cambiamento ha subito una battuta d'arresto.

«Credo che in questo momento i partiti non abbiano più la dignità per esprimere una candidatura in una città come Roma. Spero in un movimento e una mobilitazione civica che offra l'opportunità a un candidato di governare la città. Io non ho detto che mi ricandido. La mia candidatura sarà tema di dibattito nelle prossime ore», ha detto Marino. «Non è detto che poi sarò io In Italia abbiamo superato i 60 milioni di abitanti e sono sicuro che tra loro c'è una donna o un uomo che sono all'altezza della guida di Roma».

«Il Partito democratico nel 2008, chiudendosi in una stanza e scegliendolo, ha voluto candidare Francesco Rutelli. Allora avevano scelto il candidato sindaco del 1993 che ricorda il secolo passato, adesso hanno scelto il capo della segreteria del candidato sindaco del 1993. Non mi sembra un grande passo avanti», ha detto poi Marino. «In questo momento è molto difficile fare una scelta di questo genere. Nessuno parla delle rotaie della metropolitana o di come migliorare trasporti e illuminazione. Vedo solo liti su personalismi e lotte di potere. Quando ci saranno dei programmi certamente si potranno esprimere delle opinioni. Ma al momento non vedo nessun candidato all'altezza di guidare una Capitale di un Paese del G7. Sono espressioni del secolo passato». 

Nel suo libro in uscita l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, dedica un capitolo al caso «papa Francesco» scoppiato durante la fine della consiliatura. «Le sue parole - ha detto a Radio Capital - sono state strumentalizzate dalla politica». «Abbiamo avuto un lungo e molto affettuoso incontro. Il Papa mi ha autorizzato a raccontare diversi degli incontri avuti. Li ho raccolti in un capitolo del mio libro, il Papa lo ha letto e mi ha autorizzato a pubblicarlo».

«Racconto in modo molto semplice quello che è accaduto e sono felice del rapporto umano e personale nei confronti di un uomo che sta rivoluzionando la Chiesa. Certamente l'interpretazione delle sue parole, fatta strumentalmente dalla politica, mi aveva molto addolorato». E a chi gli chiede se il Vaticano avesse voluto fargliela pagare per la questione delle unioni civili risponde: «Assolutamente no, questo non è un pontefice che si occupa di problemi o questioni politiche interne di un Paese, il Santo Padre è un uomo con una visione universale». 

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