mercoledì 11 marzo 2015

Il disastro di Fukushima 4 anni dopo: 120mila ancora senza casa e radioattività sempre presente




TOKIO, 11 marzo - A quattro anni dal disastro nucleare di Fukushima , la situazione nelle aree colpite resta grave: il monitoraggio condotto da Greenpeace ha rivelato che il 59% dei campioni presi in aree ufficialmente 'decontaminate' era ancora oltre la soglia, con i livelli più alti rilevati lontano dalle strade. Come sottolinea l'associazione ambientalista internazionale in una nota, "il lavoro di decontaminazione è servito in sostanza solamente a 'spostare' il problema, ma non a liberarsene".
"Attualmente - si legge - 120 mila persone non hanno ancora fatto ritorno nelle loro case e il processo di decontaminazione sembra non conoscere fine. Le colline, le montagne e le foreste della Prefettura di Fukushima sono fortemente contaminate". Il risultato, spiega Greenpeace, e' che "il materiale radioattivo viene dilavato attraverso i corsi d'acqua e raggiunge anche aree precedentemente decontaminate, ricontaminandole".
A yn servizio commemorativo indetto dal governo tenutosi a Tokyo hanno partecipato l'imperatore Akihito e il primo ministro Shinzo Abe, così come i rappresentanti delle persone che hanno perso i familiari. Un momento di silenzio è stato osservato alle 14:46, nel momento in cui il terremoto di magnitudo 9 ha colpito quattro anni fa.
"Per ottenere il massimo delle lezioni preziose apprese dal terremoto e dallo tsunami, spingerò in avanti lo sforzo di costruire una nazione che può affrontare con fermezza contro i disastri", ha detto Abe alla cerimonia commemorativa.

L'imperatore ha espresso compassione per le persone colpite dal disastro, sottolineando che "la situazione delle persone colpite ancora resta difficile, e penso che icontinui sforzi dei cittadini per aiutarsie a vicenda e unire sia molto importante."
Il governo ha stanziato un totale di 217 miliardi dollari per i lavori di ricostruzione per il periodo di cinque anni fino a marzo 2016, soprattutto per il miglioramento delle infrastrutture che comprendono il ttasferimento di comunità costiere basse a quote superiori e l'aumento dell'altezza delle dighe. Ma la ricostruzione delle zone residenziali resta lento a causa di  carenza di lavoratori edili e prezzi più elevati per i materiali da costruzione essenziali.
Il numero di persone che vivono in prefabbricati complessi abitativi di fortuna nelle prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima alla fine di febbraio era pari a 80.372.
Il disastro ha inoltre preso un tributo pesante sui sopravvissuti, lasciandoli 'vulnerabile a malattiei. Dal momento del terremoto, 3.244 persone sono morte a causa di infermità, suicidio e altre cause.

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