giovedì 15 maggio 2014

Il Sud California brucia, undicimila fuggono dalle loro case

Difficilissima l'opera dei vigili del fuoco nel Sud California
L'incendio avanza vicino a San Marcos
James Harkins, 72, utilizza un tubo da giardino per combattere le fiamme che corrono su una collina verso la sua casa di San Marcos. Harkins, che ha rifiutato di evacuare, ha detto che non voleva lasciare bruciare la sua casa. "No, no, no", ha detto. «Non senza combattere."

SAN DIEGO - Migliaia di persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nel sud della California a seguito di vasti incendi che hanno comportato anche l'allontanamento, in via precauzionale, di parte del personale di una centrale nucleare e di una base militare.
Gli incendi, che hanno costretto a chiudere una importante arteria autostradale, frequenti in estate, sembrano essere scoppiati quest'anno particolarmente in anticipo. La centrale nucleare di San Onofre, a sud di Los Angeles, ha annunciato su Twitter l'evacuazione di una dozzina di membri del personale "per precauzione", in presenza di alcuni incendi di sterpaglie nelle vicinanze.
Vicino a San Diego, dove gli incendi infuriano da martedì, le autorità hanno chiesto a 20 mila persone di lasciare le loro case, ma gli abitanti hanno potuto farvi ritorno poco dopo, grazie all'intervento dei vigili del fuoco che sono riusciti ad avere ragione dell'incendio. Ieri, però ne sono scoppiati diversi altri, uno dei quali a Camp Pendleton, tra Los Angeles e San Diego, dove sono stati evacuati un deposito di armi, caserme e una scuola. A Carlsbad, il fuoco ha distrutto delle case, abbattuto linee elettriche e costretto ad evacuare il parco Legoland.
Oltre 11 mila residenti hanno dovuto lasciare le loro case, secondo le autorità. Bruciati una quindicina di edifici. Le temperature in California, e in particolare la regione di Los Angeles, si aggira in questi giorni intorno ai 38 gradi centigradi

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