PERTH - I segnali provenienti forse dall’aereo scomparso MH370 sono "rapidamente in dissolvenza" e trovare il jet sarà un "massiccio,enorme compito", afferma il premier australiano. Tony Abbott si è detto fiducioso che "ping" rilevati dal team di ricerca provenissero da scatole nere del velivolo.
Ma nella zona di ricerca da martedì non sono stati registrati altri segnali. Potrebbe darsi che le batterie delle scatole nere siano in esaurimento (durano un mese) "Nessuno deve sottovalutare la difficoltà del compito che sta ancora davanti a noi", ha avvertito Abbott.
Una telefonata è partita dal cellulare del co-pilota del volo MH370 l'8 marzo scorso, poco dopo l'imprevisto cambio di rotta del velivolo e poco prima che venissero completamente persi i contatti satellitari e radar con l'aereo poi scomparso con 239 persone a bordo. A rivelarlo, citando fonti prossime all'inchiesta è il quotidiano New Straits Times, secondo il quale il Boeing 777 volava abbastanza basso in quel momento da consentire ad un ripetitore nello stato settentrionale di Penang di captare il segnale del cellulare.
Non si sa - perché le fonti non hanno voluto rivelarlo - chi fosse il destinatario della chiamata partita dal telefonino del 27enne Fariq Abdul Rahman ma si sa che la telefonata si è interrotta improvvisamente, probabilmente perché l'aereo si era allontanato troppo dal ripetitore senza aver ancora raggiunto la zona sotto copertura di quello più vicino al primo.
Secondo un'altra fonte citata dal giornale risulta invece solamente che il cellulare, spento al momento della partenza, sia stato riacceso ad un certo punto del percorso, senza che questo implichi per forza l'inizio di una telefonata.
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