martedì 14 gennaio 2014

Seedorf: non potevo dire no a Berlusconi

RIO DE JANEIRO - Clarence Seedorf è il nuovo allenatore del Milan. Lo ha annunciato il diretto interessato durante una conferenza stampa in Brasile. "Lascio il calcio giocato dopo 22 anni. Al Botafogo sono cresciuto molto. Il mio prossimo passo sarà essere il nuovo allenatore del Milan, che mi ha ingaggiato in maniera elegante e corretta", ha spiegato Clarence. "Quando il presidente Berlusconi mi ha chiamato ieri non ho potuto dirgli no", ha aggiunto.
"Se avessi potuto giocare altri cinque anni sarei rimasto, perché qui alBotafogo il gruppo è giovane e competitivo - ha continuato Seedorf - Ma la carriera di un giocatore non è eterna". "Ho sempre vissuto il calcio come parte della mia vita ma non come la mia vita - ha proseguito Seedorf, che dopo aver salutato i compagni del Botafogo dovrebbe partire per l'Italia -. Il calcio può finire in qualsiasi momento e io devo essere in grado mentalmente di guardare sempre alle opportunità che si presentano. Nel calcio ho vinto tutto e il calcio mi ha dato tanto ma ora è arrivato quel momento". 
"Spero che il Botafogo continui a crescere e a migliorare mentalmente e tecnicamente - ha precisato, ringraziando compagni, staff e dirigenti del club brasiliano -. E’ stato fatto un ottimo lavoro. In Brasile ci sono tante squadre migliori, ma con l’organizzazione si può andare lontano. Abbraccio uno ad uno i miei compagni, grazie al vostro Paese e ai giornalisti presenti". Poi ancora un pensiero alBrasile: "Ci incontreremo ancora. Questa esperienza di un anno e mezzo mi ha fatto crescere molto e mi aiuterà nel mio prossimo passo, come allenatore del Milan, che mi ha ingaggiato in maniera elegante e corretta. Spero che il Brasile possa avere una Coppa del Mondo indimenticabile e la nazionale brasiliana possa onorare i suoi colori. Grazie!". 
Sentito il discorso di addio al calcio e al Botafogo dell'olandese: "Smetto di giocare a calcio dopo 22 anni. E' stata una notte difficile, ma io sono soddisfatto di quello che ho fatto nella mia carriera, quello che ho fatto con il Botafogo. L'obiettivo è stato quello di tornare a sognare, di arrivare in Libertadores dopo 17 anni. La mia felicità è di aver portato anche a risultati importanti in campo. Questo è stato un inizio". "Questo non è un addio, ringrazio i tifosi e mi piacerebbe abbracciarli uno ad uno - ha proseguito -. L’ultima partita, dove ho segnato un gol, è stata fantastica".
Poche invece le parole dedicate al Milan: "Oggi non dirò nulla sul Milan. E’ una nuova sfida, ma sono tranquillo. Non ne voglio parlare oggi, perché questo è il momento di celebrare la fine della mia avventura al Botafogo". Nessun dettaglio anche sullo staff che lo aiuterà sulla panchina rossonera: "Non risponderò a nessuna di queste domande, perché non ho voglio perdere delle opportunità"

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