Militari ucraini giocano al pallone in una strada verso Debaltseve nel primo giorno di tregua |
KIEV, 15 febbraio - Scontri isolati tra le forze di Kiev e i ribelli filorussi proseguono nell'est dell'Ucraina, ma il cessate-il-fuoco entrato in vigore dalla mezzanotte - per mettere fine a un conflitto che in dieci mesi ha provocato quasi 5.500 morti - sembra tenere. Malgrado due civili siano stati uccisi poco dopo l'entrata in vigore del cessate-il-fuoco a Popasna (regione di Lugansk), malgrado i colpi di artiglieria provenienti da una zona che Kiev reputa essere sotto il controllo dei ribelli dissidenti che non rispettano l'autorità delle repubbliche separatiste, i combattimenti si sono considerevolmente ridotti. "La situazione è in via di stabilizzazione", ha dichiarato un portavoce militare ucraino, Andrii Lyssenko, malgrado raffiche nella regione di Lugansk e nei dintorni del centro nevralgico di Debaltseve, dove negli ultimi giorni ci sono stati i combattimenti più violenti. Le truppe ucraine hanno subito una decina di attacchi nella notte tra sabato e domenica, ha aggiunto, numero nettamente inferiore alle giornate precedenti. Kiev non ha riferito di alcuna nuova vittima tra i suoi soldati dal cessate-il-fuoco, mentre nove militari erano stati uccisi nelle ore immediatamente precedenti. Un alto responsabile militare della Repubblica separatista di Donetsk (Dnr), Eduard Bassourine, ha da parte sua dichiarato che il cessate-il-fuoco è "globalmente rispettato". La speranza "è che il cessate-il-fuoco sia totalmente rispettato entro qualche ora. Serve un po' di tempo, non è un processo istantaneo", ha da parte sua ammesso Ilia Kiva, responsabile del ministero degli Interni della regione di Donetsk
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