giovedì 19 febbraio 2015

La GRECIA presenta una nuova proposta all'EUROGRUPPO

BRUXELLES, 19 febbraio - Il governo di Atene presenterà stamattina all'Eurogruppo una nuova proposta per un compromesso sulla "questione greca" dopo il fallimento di due primi tentativi. Gli Stati Uniti hanno invitato il governo Tsipras a collaborare con i partner europei, avvertendo che un mancato accordo potrebbe avere conseguenze serie per la Grecia, ma il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, professa ottimismo sull'intesa. con i partner europei "Siamo sulla strada giusta - ha detto parlando ad Atene - sono ottimista e al massimo chiuderemo venerdì. La nostra proposta - ha detto - sarà scritta in modo tale che soddisferà le esigenze della Grecia e quelle del presidente dell'Eurogruppo". Varoufakis aveva ricevuto in precedenza l'avvertimento del suo omologo americano, il segretario al Tesoro Usa Jack Lew, che in una telefonata gli aveva detto: senza un accordo ci saranno "difficoltà immediate". "L'incertezza non va bene per l'Europa", aveva aggiunto Lew. 
Intanto ieri il board della Bce ha deciso di rinnovare il programma di liquidità di emergenza a favore delle banche della Grecia alzando l'ammontare a 68,3 miliardi di euro secondo quanto riferito da fonti bancarie. La Bce dunque non chiude i rubinetti dell'ELA (Emergency liquidity assistance), come previsto da molti analisti. Se la Bce staccasse la spina vietando agli istituti greci di accedere al canale di liquidità di emergenza sarebbe il collasso per il sistema bancario ellenico. Sempre ieri il Parlamento di Atene ha eletto il conservatore Prokopis Pavlopoulos come nuovo presidente della Repubblica greca. Il candidato a sorpresa del governo Tsipras ha superato la soglia dei tre quinti dei voti necessaria per l'elezione al primo turno. L'ex ministro conservatore ha raccolto il minimo di 180 voti (su 300) necessari all'elezione al primo turno. Il suo arrivo al vertice dello Stato chiude il processo elettorale avviato a dicembre, quando in parlamento non era stato trovato un accordo per l'elezione del nuovo presidente, facendo scattare le legislative anticipate, vinte poi dalla sinistra radicale di Syriza.

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