ROMA -"Di fronte a un atteggiamento così grave" delle autorità indiane sulla vicenda dei due marò "il governo si riserva i passi necessari a partire dall'urgente richiamo per consultazioni dell'ambasciatore italiano a Nuova Delhi" anche se "non si tratta di rottura delle relazioni diplomatiche". Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni alle commissione esteri e difesa. E lo "dobbiamo fare", ha aggiunto "senza improvvisazioni" e "con il necessario equilibrio".
La decisione della Corte Suprema indiana sui marò Latorre e Girone "delude le aspettative per una soluzione di comune accordo attesa da lungo tempo" ed "può incidere sulle relazioni Ue-India e sulla lotta globale contro la pirateria in cui l'Ue è fortemente impegnata". Così l'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini.
"Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione". L'annuncio del ministro della Difesa Roberta Pinotti dal salotto di 'Porta a Porta' chiude una giornata frenetica sulla questione dei marò. In mattinata la Corte suprema indiana aveva respinto le istanze presentate dai due Fucilieri di Marina, scatenando la polemica in Italia e l'ira del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che aveva fatto sapere di essere "fortemente contrariato" da quanto accaduto. Giorni fa Latorre e Girone avevano depositato istanze volte ad ottenere un'attenuazione delle condizioni della libertà provvisoria permettendo, nel primo caso, un'estensione della permanenza in Italia di quattro mesi per potersi anche sottoporre l'8 gennaio ad un intervento chirurgico e, nel secondo, un rientro in Puglia di tre mesi in occasione delle festività natalizie per essere vicino ai figli. L'esito negativo delle richieste presentate al massimo tribunale indiano ha suscitato in giornata reazioni molto preoccupate nel mondo politico italiano, ed offerto anche l'occasione alle opposizioni di destra di considerare la decisione, pur proveniente da un tribunale, "uno schiaffo all'Italia", sollecitando il governo Renzi a "fare qualcosa". Con la Lega Nord che - per bocca del capogruppo in commissione Difesa alla Camera Marco Marcolin - è arrivata ad evocare un "blitz delle Forze speciali" per andarsi a riprendere i due militari. Alla reazione "contrariata" del Colle avevano fatto eco il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha parlato di "una decisione grave a cui credo che il Paese debba reagire con fermezza e unità", e la titolare della Difesa Roberta Pinotti: "Una decisione grave che non ci aspettavamo. Siamo vicini ai nostri militari e adesso penseremo a come rispondere", aveva preannunciato prima delle dichiarazioni in serata a Porta a Porta.
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