ROMA, 31 dicembre - L'effetto 'feste', che facilitano i contatti e quindi i contagi, unito all'eccezionale ondata di freddo che investe l'Italia, costringeranno almeno 200.000 italiani influenzati a festeggiare il Capodanno sotto le coperte e tra di loro moltissimi bambini. Fino allo scorso 21 dicembre, secondo il sistema di sorveglianza InfluNet, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), ad esser colpite erano state circa 132.000 persone, con un'incidenza di 2,18 ogni mille assistiti, e per un totale di circa 637.000 italiani a partire dall'inizio della stagione. Ma proprio negli ultimi dieci giorni, spiega all'ANSA Carlo Signorelli, presidente della Società Italiana di Igiene(SItI), "la grande ondata di freddo in zone dove le basse temperature non sono così comuni, sta provocando un considerevole aumento del numero di allettati per influenza o sindromi influenzali, che quest'anno, durante le feste, supereranno i 200.000 casi". La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva, attualmente, in base al monitoraggio, un'incidenza pari al triplo della media (7,6 casi ogni mille assistiti).
Per ora, comunque, "si tratta ancora per lo più di sindromi simil influenzali dovute ad altri virus, ma con sintomi identici. Potrebbero quindi colpire anche chi si è vaccinato", spiega Antonino Bella, responsabile sorveglianza epidemiologica InfluNet. "Solo un terzo dei casi finora registrati, infatti, - prosegue - era vera e propria influenza, il cui periodo epidemico inizia proprio ora e avrà il suo picco tra fine gennaio e inizio febbraio". Fare previsioni su quelli che saranno i contagi "è difficile", ma i numeri ad oggi sono leggermente superiori rispetto allo scorso anno e, a fine stagione il totale di italiani colpiti potrebbe essere intorno ai 5 milioni, lo scorso anno sono stati 4,5". Solo a maggio 2015, invece, "saranno disponibili i dati sulla copertura vaccinale e capiremo quanto il blocco delle vaccinazioni seguite al 'caso Fluad' potrà avere influito sul numero di contagi".
Febbre, sintomi respiratori, nausea, vomito, dolori alle ossa spossatezza: i sintomi sono sempre gli stessi "ed è bene non sottovalutarli. Tuttavia", specifica Signorelli, "a meno che non ci siano complicazioni, come bronchiti o polmoniti, evitare di prendere antibiotici, perché non sono efficaci per una malattia virale". Resta valida invece "la prescrizione delle 3 L: lana, letto e latte". Ovvero, conclude Signorelli, "stare al caldo, a riposo e prestare attenzione alla dieta, che deve essere leggera per non appesantire l'organismo, e ricca di liquidi per prevenire disidratazione".
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