Il tweet della Marina Militare |
Una fase del salvataggio dalla nave in fiamme |
All'uomo greco deceduto, di cui si era avuta già notizia ieri, si è aggiunta oggi la notizia - confermata dal ministro della Marina mercantile greca, Miltiadis Varvisiotis - di altri quattro corpi che sono stati rinvenuti in acqua nelle operazioni di salvataggio del Norman Atlantic. "Io e mio marito siamo stati più di 4 ore in acqua: ho tentato di salvarlo ma non ci sono riuscita, lui mi diceva 'moriamo, stiamo morendo'", ha raccontato oggi Teodora Douli, 56 anni, greca, moglie del 62enne morto durante le fasi successive all'incendio divampato a bordo del traghetto, al largo delle coste albanesi. La donna è ricoverata a Galatina. «I naufraghi hanno raccontato di aver visto cadere in mare un sacerdote armeno e una donna durante le operazione di trasbordo. I due dovrebbero essere tra le altre quattro vittime del naufragio». È quanto riferito da un funzionario del consolato greco, Nikos Tzoitis, da poco arrivato a Bari dove ha raggiunto gli uffici della capitaneria di Porto. «Non credo che tra le vittime ci siano altri greci - ha detto - ma non abbiamo ancora dati certi. Molti però hanno raccontato di aver visto cadere gente in mare».
E' fallita l'identificazione della salma della prima vittima dell'incendio al traghetto Norman Atlantic recuperata ieri e trasportata a Brindisi, che si pensava fosse il marito della donna greca Teodora Douli, ricoverata a Galatina. Quello che si riteneva fosse il figlio della vittima - l'unica finora giunta in Italia - è stato accompagnato all'obitorio dell'ospedale Perrino dove non ha riconosciuto la salma. Il ragazzo, Labros Doulis, ha riferito che il padre si chiama Georgios e ha 67 anni.
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