sabato 11 marzo 2017

FUKUSHIMA, a sei anni dalla catastrofe, la "bomba" è ancora intatta




FUKUSHIMA, 11 marzo - A sei anni dalla triplice catastrofe di Fukushima proseguono senza sosta gli sforzi del governo giapponese per il piano di ricostruzione. Ma i costi sono fin qui raddoppiati e resta lontana la demolizione della centrale nucleare duramente colpita dal terremoto-tsunami dell'11 marzo 2011, costato la vita a circa 18.000 persone. Inoltre, si registrano non pochi problemi sugli 'sfollati volontari', che non riceveranno altri sussidi perché considerati non più a rischio.
Sul fronte della bonifica, il livello di radioattività attorno ai reattori 1, 2 e 3 della centrale atomica Daichi è ancora elevato, fino a 300 microsieverts all'ora, e la parete di ghiaccio progettata per isolare le falde acquifere dal liquido contaminato non funziona ancora a pieno regime. Dopo aver continuato a raffreddare la centrale, iniettando centinaia di tonnellate di acqua nelle vasche di contenimento, la società di gestione dell'impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), riconosce che il lavoro più delicato inizia adesso: l'estrazione del magma radioattivo, ossia il prodotto della fusione del nocciolo del reattore. I lavori di demolizione della centrale, secondo i programmi, non finiranno prima del decennio 2041-2051. La revisione al rialzo delle spese prodotte dalla catastrofe hanno costretto il governo di Tokyo a estendere il controllo della Tepco per un periodo più lungo del previsto. Le stime per smantellare la centrale, le operazioni di bonifica e gli indennizzi alla popolazione colpita dal disastro, sono quasi raddoppiati, superando la cifra di 188 miliardi di dollari, l'equivalente di 178 miliardi di euro.
Dopo 6 anni l'ordine di evacuazione all'interno della prefettura di Fukushima - la terza più grande del Giappone - riguarda ancora il 5% del territorio, ha indicato il ministro delle Ricostruzione Masahiro Imamura, un'estensione di 726 chilometri quadrati. I dati aggiornati al gennaio 2016 riscontrano un numero di sfollati pari a 127.000, da un picco di 470 mila. Alla fine dell'anno scorso le persone sgombrate che vivevano in alloggi temporanei ammontavano a 98.400, mentre gli 'sfollati volontari' dalla prefettura di Fukushima erano 18.000.
Il Giappone si è fermato in un minuto di raccoglimento per ricordare la triplice catastrofe. Alle 14:46 in punto, le 4:46 in Italia, lungo la costa del Tohoku si sono sentite le sirene di allerta dello tsunami che 6 anni fa, a causa della scossa di magnitudo 9, raggiunse in alcuni punti i 40 metri di altezza e i 15 metri di fronte alla centrale di Fukushima, sufficienti a danneggiare tre reattori e creare la peggiore crisi atomica da Cernobyl. 
Secondo gli ultimi dati della polizia nazionale, fino a ieri risultavano 15.893 vittime in 12 prefetture e 2.533 dispersi nel conteggio di sei regioni. L'agenzia per la Ricostruzione, ha reso noto che almeno 2.523 persone sono decedute in 10 prefetture a causa di problemi di salute e altre ragioni per la condizione di evacuati. 

Nessun commento:

Posta un commento