domenica 26 marzo 2017

RAQQA, l'ISIS teme il crollo della diga di Tabqa e ordina l'evacuazione della città


RAQQA, 26 marzo - E' imminente il crollo della diga di Tabqa, in Siria. Ad annunciarlo è l'Isis in un comunicato dell'agenzia Amaq pubblicato online, ordinando contemporaneamente anche l'evacuazione di Raqqa. I vertici dello Stato islamico accusano la coalizione internazionale dicendo che se la struttura, come prevedono, cederà, questo sarà l'effetto dei ripetuti bombardamenti. Il crollo, dicono, avrà effetti catastrofici. La diga, che una milizia curda e araba sostenuto dagli Stati Uniti sta cercando di catturare dal gruppo militante, è sottoposta adi attacchi aerei e a un aumento dei livelli di acqua.
A lanciare l'allarme diga è stato anche il gruppo di attivisti "Raqqa viene massacrata in silenzio". E' lo stesso gruppo a far sapere che l'Isis sta avvertendo i residenti della situazione, ordinando quindi l'evacuazione della città, che si trova a est della diga sull'Eufrate. Il livello dell'acqua del bacino sta salendo. Anche l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha reso noto che la diga è ormai fuori servizio.

Una diga strategica - La grande diga sull'Eufrate è sotto il controllo della Jihad dal 2013. Fu costruita nel 1970 con l'aiuto della Russia e trattiene il più grande bacino artificiale del Paese, il lago Assad. Gli Stati Uniti ritengono che i militanti dell'Isis la manovrino anche per limitare l'accesso all'acqua per gli iracheni nella provincia di Anbar.

Proprio nei pressi della diga i capi dell'Isis hanno raccolto le loro milizie: ritenevano infatti che quello fosse il luogo più sicuro dell'area, dal momento che la distruzione di quella diga avrebbe come conseguenza una vera catastrofe per l'Iraq e e per la Siria, inondando un vastissimo territorio e lasciando senza luce gran parte della Siria.

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