sabato 25 marzo 2017

SCIOPERO, fermi da oggi e fino alle 6 di domani i giornalisti delle agenzia di stampa

Il Coordinamento dei Comitati di Redazione delle Agenzie (Cdr) di stampa nazionali, alla luce delle mancate risposte da parte del ministro Luca Lotti, ha deciso di proclamare una giornata di sciopero per oggi sabato 25 marzo dalle 6 del mattino alle 6 del giorno dopo. 
Quella del 25 marzo è una giornata importante per l'Europa e per l'Italia e per questo, fin da ora gli oltre 800 giornalisti delle agenzie di stampa esprimono il loro rammarico, in primis al capo dello Stato Sergio Mattarella, alle Istituzioni nazionali e Ue e all'opinione pubblica per il silenzio dei notiziari su cui poggia l'intero sistema dell'informazione in Italia. I Cdr chiedevano al ministro Lotti la convocazione per un incontro con il coordinamento dei Cdr e una chiara indicazione di disponibilità ad un vero confronto su soluzioni alternative al bando di gara europeo per il settore, in particolare sulle proposte avanzate dalla Fnsi, alla luce di fondate preoccupazioni. Le gare europee, peraltro imminenti, a giudizio dei Cdr di tutte le testate del settore mettono infatti a rischio la sostenibilità e, in alcuni casi, la sopravvivenza delle aziende e delle redazioni, oltre a compromettere il pluralismo dell'informazione e la salvaguardia degli interessi dell'informazione primaria italiana rispetto ai grandi gruppi editoriali stranieri. 
Per tutta risposta il ministro "scarica" sui giornalisti delle agenzie, dopo due mesi di dichiarazioni pubbliche di preoccupazione e di richiesta di un vero confronto, l'onere di aver "unilateralmente compromesso" una fantomatica fase di dialogo che da parte sua non c'è mai stata, mentre è stato sempre ribadito, in tutte le sedi, che il bando di gara europeo così concepito è ineluttabile. Per questo le redazioni delle Agenzie di stampa, pur consapevoli del loro ruolo di responsabilità nel Paese, di fronte alla chiusura totale manifestata fino ad oggi dal ministro Luca Lotti, si asterranno dal lavoro proclamando il primo sciopero nella storia dell'editoria italiana dell'intero settore dell'informazione primaria.

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